Caos elezioni: verbali e plichi spariti, pronti i ricorsi a Tar per chiedere annullamento. Indaga la magistratura

A quasi 70 ore dalla chiusura dei seggi, ancora non si ha certezza sull’esito del voto. La macchina elettorale s’è inceppata e solo l’intervento della magistratura (non si escludono ricorsi al Tar per chiedere l’annullamento del voto), sta tentando di sbloccare una situazione paradossale.

Comunque vadano a finire le cose, la situazione stagnante sta inficiando l’esito del ballottaggio, dal momento che non c’è ancora certezza sul risultato dei singoli consiglieri comunali. Mancano 15 sezioni all’appello per un totale di quasi 7mila schede, per aggiornare il dato definitivo. Le notizie frammentarie che giungono dall’ufficio elettorale, parlano del riconteggio dei voti relativamente ad una decina di sezioni, i cui verbali sono spariti.

La magistratura sta indagando per verificare se sia trattata di incompetenza dei presidenti dei seggi o se qualcuno li abbia fatti sparire. I voti assegnati ai candidati sindaci, anche sulla base dei dati raccolti dalla segreterie, non dovrebbero modificare l’esito riguardanti i candidati che andranno al ballottaggio. Ovvero Bramanti e De Luca.

C’è il capitolo dei plichi prelevati da alcuni sconosciuti alle sezioni di Paradiso, di cui non si hanno notizie. Spariti i plichi. La notizia è stata propalata questa mattina dall’Ansa. Non è dato sapere se siano scomparse anche le schede elettorali.

Se così fosse, la competizione elettorale sarebbe da annullare. C’è inoltre il capitolo dei voti considerati nulli da alcuni presidenti dei seggi. Pare che alcuni di essi fossero poco formati sulle regole. Pare che non sia stato preso in considerazione l’effetto trascinamento dei sindaci.

Quindi se l’elettore ha espresso la preferenza ad un candidato senza sbarrare la lista e il nome del sindaco collegato, in alcuni casi i voti sarebbero stati annullati. Con penalizzazioni per sindaci e consiglieri.

Intanto, si fa strada l’ipotesi di un ricorso al Tar da parte di alcuni candidati che si giudicano penalizzati: sarebbero spariti anche i voti espressi dallo stesso candidato per se stesso. Insomma, una situazione paradossale che poteva verificarsi solo a Messina.

La città dello Stretto non è comunque nuova a situazioni del genere: da sempre è stata la cenerentola dei risultati elettorali. Ma pare che il dirigente comunale responsabile non sia stato mai rimosso dal proprio posto.

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