Via Don Blasco, Assessorato Ambiente blocca progetto. De Cola: "Nostro avvocato ci dà ragione. Richiesta Vas illogica"

Redazione1

Via Don Blasco, Assessorato Ambiente blocca progetto. De Cola: "Nostro avvocato ci dà ragione. Richiesta Vas illogica"

giovedì 07 Giugno 2018 - 14:52

“Ci siamo confrontati con il presidente della Regione Musumeci, gli assessori Cordaro e Flacone fino alla settimana scorsa ma il blocco della tanto agognata via del mare resta. L’assessorato regionale chiede al Comune di sottoporre il progetto a valutazione d’impatto ambientale a cui rispondiamo che invece non è necessario per le leggi vigenti. L’Assessorato insiste su questa posizione se no fermiamo i finanziamenti. Questa corrispondenza avvenuta nel 2009  non ha firme di alcun amministratore. Nel 2010 arriva il via libera con la valutazione d’impatto ambientale che dura cinque anni. Nel 2015 prima della scadenza realizziamo i progetti per giungere alla firma del contratto nel 2017. Una volta pronti per l’avvio dei cantieri a febbraio, il Rup vede che questa procedura è scaduta. Ma noi cerchiamo il chiarimento con le autorità regionali fino a concludere che riproponiamo lo stesso schema di progetto con la novità degli 800 metri non inserita prima. Dopo qualche giorno l’Arta il 27 marzo ha evaso la pratica dicendo di poter avviare i lavori dei 3 chilometri. Un mese dopo, l’ufficio dell’Arta di Messina chiede l’assoggettabilità”. Una storia infinita commenta l’assessore ai lavori pubblici Sergio De Cola che, insieme al sindaco Accorinti, oggi in conferenza stampa spiega l’inghippo che ha investito la via Don Blasco.

“I pareri di valutazione d’impatto ambientale sono scritti negli elenchi, il nostro non compare in nessuno, neanche nella cosiddetta zona grigia. Il parere legale ci dà ragione. La Regione concorda che per noi è un’opera fondamentale per la città. Abbiamo aspettato fino a ieri qualche apertura ma loro sono rimasti ancorati a questo parere. Noi faremo ricorso gerarchico o andremo al Tar ma ci penseranno gli avvocati. Ci opporremo ma il progetto intanto non trova riscontro nelle informative ma non viene giustificato. Con l’articolo 31 della Finanziaria la Region ha revocato i sottoconti cioè i finanziamenti anticipati dalle Amministrazioni in tutta la Sicilia non sono stari restituiti. Noi abbiamo quantificato 700mila euro che ci devono ritornare. Sembrerebbe possa succedere attraverso un’altra forma perché hanno cambiato architettura del bilancio”.

“Avevamo firmato a questo tavolo con la ditta di Benevento: non possono non farci fare la via Don Blasco – aggiunge Accorinti -. Il progetto quello era e quello è. Dovremo difenderci con i nostri avvocato. La ditta ha vinto l’appalto e non possono toglierci il terreno sotto ai piedi. Il parere legale è molto chiaro: ci danno ragione come è stato in tante occasioni. Al massimo facciamo partire i 3mila metri e poi gli 880 metri si integreranno in un secondo momento. Questa ormai è blindata. Anche per le Torri Morandi devono mettere una firma da 4 anni, adeguamento dell’area mattonellata. La via fatta in regime commissariato nel 2008 ci ha messo un anno. Appare illogica la richiesta della Vas”.