Gentiloni sullo Stretto: "Un'Italia più cattiva non rassicura. Messina non è teatrino né Social. Saitta sa alzare testa"

Redazione1

Gentiloni sullo Stretto: "Un'Italia più cattiva non rassicura. Messina non è teatrino né Social. Saitta sa alzare testa"

giovedì 07 Giugno 2018 - 18:06

“Dare economia migliore alla nostra società. Questo è ciò che il mio Governo ha messo in campo per il Mezzogiorno d’Italia. Nel 2017 reddito d’imposta più shock. Un miliardo e 700 milioni euro per le imprese. Una base che in alcune zone del sud è riuscita a contribuire”. Così, l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni che ha incontrato e sponsorizzato il candidato a sindaco del Centrosinistra Antonio Saitta oggi pomeriggio, alla ex chiesa di Santa Maria Alemanna.

“123mila posti di lavoro nel Mezzogiorno d’Italia sono pochi o molti? – continua Gentiloni -. Un cammino che difficilmente si può avvantaggiare di scorciatoie. Di queste situazioni noi siamo le vittime. Resto al Sud dà capitali e garanzie ai giovani imprenditori, Invitalia sta lavorando 9mila domande. Il Paese sta uscendo da una situazione drammatica. Il Paese si sta rimettendo in corsa. Per finire nel burrone bastano pochi mesi. Dobbiamo essere severi su QUESTO. Il consiglio dei Msinitri non si è potuto riunire. Strana girandola di promesse, attese e dubbi. 100/110 punto di spread. Non voglio essere profeta di sventura. VI costano. Ci inguaiamo in questa risposta. Quanto dura un’illusione per le gosr dette sbagliate. Il primo nostro messaggio deve essere l’opposizione. Dobbiamo vigilare. Dobbiamo intenderci su che profilo l’Italia vuole. Ha una sua faccia nel mondo. Ci entusiasmiamo. Siamo invidiati per cultura, gastronomia. Quale paese ha percorso europeista più del nostro. l’Italia non può permettersi di essere europeista e amico degli Stato Uniti. Sicurezza guai a cui non si rende conto del duo bisogno. La durata della vita si è allungata di molto. Il progredire delle nostre civiltà. Esaee aggressivi con chi ha una religione diversa. Un’Italia più cattiva non serve, non deve essere in cerca di guai perché non mi rassicura per niente. Giorni importanti per la sinistra. Non ci siamo risparmiati dal punto di vista degli errori come Centrosinistra. Non è il momento di interrogarsi sugli errori. Finalmente reazione da parte della sinistra. Bisogna alzare la testa e tornare a vincere. Qualcuno si è illuso di votare da un’altra parte o è rimasto a casa per dispetto. Lo dico anche ai moderati che dovrebbero chiedersi dove stanno andando”.

“Il governo Cinquestelle – Lega è convinto dell’uno e dell’altro schieramento? Io credo di no. Dobbiamo ricordarlo. Per governare anche a Messina servono competenza, serietà e credibilità. Io so che Saitta conosce i meccanismi da attivare corpo a corpo per avere altri finanziamenti per la città. Gli investimenti devono girare. Io ho fatto l’assessore per la Giunta della mia città, Roma, questo non ha prezzo perché ti responsabilizza. Messina non è un teatrino né un Social Network”.

Saitta infine invita ad una chiusura di campagna elettorale diversa dal solito: non dal cuore della città come ha inteso realizzare il suo avvio bensì dal villaggio Cep domani alle 19:30, una periferia da dove può e deve cominciare un’intensa opera di rigenerazione urbana che deve allargarsi sempre di più come un effetto domino. Con il silenzio elettorale dalla mezzanotte del 9 giugno, i giochi saranno fatti al di là del piglio e della potenza dei comizi resi da tutti i candidati di questa nuova tornata amministrativa.