Si intitola “La Compagnia degli Angeli: 2 di noi” ed è un libro scritto a quattro mani, da Antonella Saia di Messinaoggi e da Gianfranco Mileto, che si ritrovano a distanza di tanti anni a raccontare la loro storia. Una storia nata nella stessa stanza d’ospedale, dove entrambi hanno lottato per la vita. Antonella, nata idrocefala, mentre Gianfranco è stato in coma ad appena tre mesi di vita per gli effetti collaterali di un vaccino.
Come mai un libro autobiografico sulla tua vicenda?
Antonella Saia: Fino a qualche tempo fa non avrei mai pensato di scrivere qualcosa di tanto personale. Chi mi conosce sa bene che sono una persona molto riservata, ma poi confrontandomi con Gianfranco abbiamo pensato che la nostra storia poteva essere d’aiuto a chi stava vivendo un’esperienza simile alla nostra.
Gianfranco Mileto: All’inizio ero un po’ perplesso, avevo qualche dubbio, avrei tenuto dentro di me la cosa, poi ho deciso di scrivere, per dare, diciamo una “mano” alle famiglie, che hanno vissuto e vivono questa stessa situazione.
Come nasce la collaborazione con Antonella Saia?
Gianfranco Mileto: Antonella, mi ha supportato e sopportato nel raccontare il libro. Ci accomuna, la stessa stanza di ospedale, anche se io all’epoca, ero molto piccolo.
Che messaggio speri di lanciare a chi ha avuto la tua stessa patologia?
Antonella Saia: Di non arrendersi mai. Quando viene diagnosticata una qualsiasi patologia invalidante, come può essere l’idrocefalia, inizialmente ti crolla il mondo addosso. Ma superato l’attimo di smarrimento ricostruisci quanto c’è da ricostruire e vai incontro al tuo futuro. E’ così che ho sempre vissuto la mia vita.
Gianfranco Mileto: Di riflettere bene prima di fare un vaccino, i vaccini sono importanti, ma i medici, devono controllare lo stato di salute dei bambini, prima di procedere con la somministrazione.
Come ne esce il sistema sanitario dal libro?
Antonella Saia: In splendida forma direi. Si parla spesso di cervelli in fuga, ma io posso ritenermi immensamente fortunata di aver incontrato sulla mia strada il neurochirurgo Sebastiano Cambria e la pediatra Iole Guarnieri che sono rimasti nella loro terra d’origine salvandomi la vita e vegliando sempre sulla mia salute. Senza di loro non sarei qui.
Gianfranco Mileto: Spero che il sistema sanitario si possa porre tanti perché, gli stessi che mi sono posto io per tanti anni.