"La Compagnia degli Angeli", storia di un'amicizia nata in una stanza d'ospedale

Antonio Macauda

"La Compagnia degli Angeli", storia di un'amicizia nata in una stanza d'ospedale

mercoledì 06 Giugno 2018 - 15:23

Si intitola “La Compagnia degli Angeli: 2 di noi” ed è un libro scritto a quattro mani, da Antonella Saia di Messinaoggi e da Gianfranco Mileto, che si ritrovano a distanza di tanti anni a raccontare la loro storia. Una storia nata nella stessa stanza d’ospedale, dove entrambi hanno lottato per la vita. Antonella, nata idrocefala, mentre Gianfranco è stato in coma ad appena tre mesi di vita per gli effetti collaterali di un vaccino.
 
Come mai un libro autobiografico sulla tua vicenda?
Antonella Saia: Fino a qualche tempo fa non avrei mai pensato di scrivere qualcosa di tanto personale. Chi  mi conosce sa bene che sono una   persona molto riservata, ma  poi confrontandomi con Gianfranco abbiamo pensato che la  nostra storia poteva essere d’aiuto a chi stava vivendo un’esperienza simile alla nostra.
Gianfranco Mileto: All’inizio ero un po’ perplesso, avevo qualche dubbio, avrei tenuto dentro di me la cosa, poi ho deciso di scrivere, per dare, diciamo una “mano” alle famiglie, che hanno vissuto e vivono questa stessa situazione.

Come nasce la collaborazione con Antonella Saia?
Gianfranco Mileto: Antonella, mi ha supportato e sopportato nel raccontare il libro. Ci accomuna, la stessa stanza di ospedale, anche se io all’epoca, ero molto piccolo.

Che messaggio speri di lanciare a chi ha avuto la tua stessa patologia?
Antonella Saia: Di non arrendersi mai. Quando viene diagnosticata una qualsiasi patologia invalidante, come può essere l’idrocefalia, inizialmente ti crolla il mondo addosso. Ma superato l’attimo di smarrimento  ricostruisci quanto c’è da ricostruire e vai incontro al tuo futuro. E’ così che ho sempre vissuto la mia vita.
Gianfranco Mileto: Di riflettere bene prima di fare un vaccino, i vaccini sono importanti, ma i medici, devono controllare lo stato di salute dei bambini, prima di procedere con la somministrazione.
Come ne esce il sistema sanitario dal libro?
Antonella Saia: In splendida forma direi. Si parla spesso di  cervelli in fuga, ma io posso ritenermi immensamente fortunata  di aver incontrato sulla mia strada il neurochirurgo Sebastiano Cambria e la pediatra  Iole Guarnieri che sono rimasti nella loro terra d’origine salvandomi la vita e vegliando sempre sulla mia salute. Senza di loro non sarei qui.
Gianfranco Mileto: Spero che il sistema sanitario si possa porre tanti perché, gli stessi  che mi sono posto io per tanti anni.

Gianfranco Mileto


Secondo te il sistema sanitario italiano, ma in particolare quello siciliano, è attrezzato per salvare ragazzi e ragazze che nascono con la tua stessa patologia?
Antonella Saia: Oggi più che mai il sistema sanitario nazionale così come quello siciliano ha tutte le carte in regola  per fare la differenza, grazie anche all’avanzare di nuove  scoperte scientifiche sempre più all’avanguardia.
Gianfranco Mileto: Penso che il sistema sanitario siciliano, sia ottimo, con dottori in gamba, come in tutta Italia. All’epoca ebbi la fortuna e/o il miracolo di aver incontrato un professore, che ha capito il mio stato di salute e ringrazio il buon Dio per questo.
Come vede il mondo una persona che sa di avere una patologia come la tua?
Antonella Saia: Io sono per natura una persona ottimista, ma sono pienamente consapevole  che  dovrò triplicare i miei sforzi per raggiungere i mie obiettivi. Il mondo per me  è una montagna da scalare.
Gianfranco Mileto: La vede in maniera diversa, con molto raziocinio… e con tanta testardaggine, nel mio caso. Sei combattente in ogni situazione.
Qual è la caratteristica più importante per vivere con un simile fardello?
Antonella Saia: Bella domanda, penso che  la qualità che più mi caratterizza sia la determinazione. Quando  voglio raggiungere un obiettivo non mollo finché non ottengo i  risultati sperati, ma non vivo la mia condizione come un fardello. E’ semplicemente la mia storia, d’altronde ognuno ha il suo racconto.
Gianfranco Mileto: Avere un bel carattere tosto, molto tosto… e anche dei sani principi… ben inquadrati… e squadrati.