Al via i preparativi della III° edizione di "Lampedus’amore”, Premio giornalistico internazionale “Cristiana Matano”

Maria Antonella Saia

Al via i preparativi della III° edizione di "Lampedus’amore”, Premio giornalistico internazionale “Cristiana Matano”

venerdì 01 Giugno 2018 - 13:22

Cominciano, sull’isola di Lampdusa,  i preparativi della  terza edizione di “Lampedus’amore”, Premio giornalistico internazionale “Cristiana Matano”, dedicato alla giornalista scomparsa prematuramente l’8 luglio 2015,  organizzato dall’associazione “Occhiblu onlus”, fondata dal marito Filippo Mulè, anche lui giornalista, dalla figlia Marta, che ha scelto la strada del giornalismo, e dalla sorella Monica, giornalista di Raisport. Anche quest’anno il Premio, suddiviso in cinque sezioni, è rivolto a tutti i giornalisti che nei loro servizi abbiano affrontato temi di solidarietà, tolleranza e dell’integrazione sociale. Il bando per la partecipazione scadrà il prossimo 8 giugno: sono oltre trenta gli elaborati pervenuti finora, firmati da giornalisti di testate italiane e straniere (Inghilterra, Usa e Giappone).
L’evento, che si svolgerà nei giorni 8, 9 e  10 luglio  sarà inaugurata dallo spettacolo teatrale “Lampedusa Way”,  interpretato da Maddalena Crippa e Graziano Piazza, terza parte della “Trilogia del naufragio” della regista Lina Prosa, incursione dolorosa nel dramma migratorio che racconta il viaggio di Mahama e Saif alla ricerca dei profughi Shauba e Mohamed. Inoltre, non mancheranno diversi momenti di riflessione sui temi dell’accoglienza, della multiculturalità, della solidarietà, dell’integrazione e dell’impegno sociale.
In attesa della conferenza stampa, come sempre prevista nella seconda metà di giugno, in cui verrà svelato il calendario completo, la nuova edizione prende corpo.
Tra gli ospiti che animeranno quest’edizione ci saranno anche   Giorgio Minisini e Manila Flamini, coppia mista di nuoto sincronizzato, campione del mondo lo scorso anno in Ungheria, grazie a un urlo struggente, emozionante, pieno di dolore, “L’urlo di Lampedusa”.
Nella loro prova i due atleti affrontano il tema dell’immigrazione, del dramma e delle difficoltà di chi cerca fortuna, di chi spera in una vita migliore, mettendo in scena la morte di lei che non resiste al viaggio e il conseguente urlo disperato del compagno, attraverso un flashback che ripercorre la storia di una grande passione, nata con la speranza di un approdo felice ma conclusa nel peggiore dei modi. Il Mediterraneo in una piscina.