“Mi avvalgo di un gruppo nuovo un Consiglio Direttivo, un punto di riferimento per i giovani. Non solo una struttura amministrativa ma un volano di associazioni giovanili, che ci hanno aiutato a scrivere, con la loro interlocuzione, le Linee Programmatiche per il potenziamento e il rilancio economico messinese. Questo è lo spunto ma anche un motore con cui non abbiamo potuto finora contribuire per fare un confronto con i candidati a sindaco. Siamo disposti ad incontri per trasmettere una Politica credibile, seria ed autorevole. Siamo ispirati e spinti da questa conduzione organica che agisce in funzione della crescita di un’Area Metropolitana dello Stretto. Questo deve essere un metodo da portare avanti”. Così la Presidente del gruppo Giovani imprenditori di Sicindustria Messina, Sveva Arcovito (nella foto al centro), in carica dallo scorso marzo, che mostra questa mattina, nella sede elettiva della Camera di Commercio, strategie chiare, pensate con una compagine fresca ovvero i due vicepresidenti Patrizia Floramo (nella foto seconda da sinistra e Andrea Freni (nella foto quarto da sx), poi il primo da sinistra Davide Blandina, all’estremità destra Fabio Orecchio e Marco Lupo.
“Siamo convinti che bisogna puntare sulla efficienza Pubblica Amministrazione per assicurare alle nostre imprese tempi certi e veloci nelle pratiche burocratiche: semplificazione e digitalizzazione per la prossima Governance”.
“E’ necessario che la prossima gestione adotti criteri inclusivi che riescano a far circolare in rete e coinvolgere maggiormente tutte le risorse della società e dell’imprenditoria per il perseguimento di mete comuni e definizione di tattiche e programmi. La produttività deve essere un’attività che poggi sulle giuste condizioni, che stimoli l’appartenenza territoriale e capace di innalzare i valori della libera iniziativa”.
“Noi crediamo in una Messina che possa maturare e perfezionarsi debellando i gap di infrastrutture che ostacolano la crescita e a volte la nascita del concetto d’impresa. Insieme a queste deve camminare di pari passa una rigenerazione urbana che risollevi le periferie con una cultura d’impresa che viaggi indistintamente da nord a sud, senza trovare intoppi di dissesto e degrado geografico e idrogeologico. In questo senso il settore privato può sentirsi motivato da agevolazioni fiscali anche inerenti alla partecipazione di recupero di determinate zone”.