Corsi d'oro 1, al via processo in appello. Pg richiede pene più severe

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Corsi d'oro 1, al via processo in appello. Pg richiede pene più severe

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mercoledì 30 Maggio 2018 - 09:42

Pene più severe. È quanto richiede il sostituto Procuratore Generale di Messina Adriana Costabile ai giudici della Corte d’Appello, dando così il via al processo d’appello dell’operazione Corsi d’oro 1, il primo di due tronconi d’inchiesta sulla formazione professionale in Sicilia e a Messina scattata nel 2013.

In particolare, è stato richiesto l’aggravamento della pena per dieci imputati, anche per due che in primo grado erano stati assolti, nonché la conferma per i restanti tre. Chiesti 10 anni e 8 mesi per Elio Sauta (rispetto ai precedenti 7 anni e 6 mesi), presidente dell’Aram Formazione; 7 anni e 3 mesi per la moglie Graziella Feliciotto (rispetto ai precedenti 3 anni e 6 mesi); 4 anni e 11 mesi per Chiara Schirò moglie dell’ex parlamentare Pd passato a Forza Italia, Francantonio Genovese (rispetto ai precedenti 2 anni e 2 mesi); e 2 anni e 8 mesi per Concetta Cannavò della Lumen (rispetto alla pena di un anno stabilita in precedenza); 7 mesi per Daniela D’Urso (rispetto ai precedenti 4 mesi), moglie dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca; 3 anni e 11 mesi per Natale Lo Presti (rispetto alla pena di un anno e 5 mesi stabilita in precedenza); 4 anni e 4 mesi per Nicola Bartolone (rispetto alla pena di un anno e 4 mesi stabilita in precedenza), 3 anni per l’ex assessore comunale e rappresentante dell’Ancol Carmelo Capone (rispetto ai precedenti 2 anni), infine chiesto 1 anno per Natale Capone e Giuseppe Caliri (entrambi assolti in precedenza). Chiesta invece la conferma per Carlo Isaja (6 mesi), Salvatore Giuffrè (1 anno e 8 mesi) e Daniela Pugliares (3 mesi).

L’aggravamento delle pene richiesto dal Pg è dovuto al fatto di aver accolto i motivi di appello della procura di riqualificare l’imputazione di peculato in truffa aggravata.