Ripresa Servizi Sociali assumendo da cooperative, Trischitta "conforta" con fondi certi e Fattoria dei Bimbi

Redazione1

Ripresa Servizi Sociali assumendo da cooperative, Trischitta "conforta" con fondi certi e Fattoria dei Bimbi

lunedì 21 Maggio 2018 - 17:46

“Il Sindaco della gente non può non occuparsi dei soggetti più deboli: loro non sono un mondo a parte ma parte del mondo. Solo con un trattamento equo per loro si può concretizzare una città civile”. Queste le dichiarazioni del candidato a sindaco Pippo Trischitta che si sente fiero di aver trascorso il pomeriggio di ieri a Piazza Cairoli, insieme ad alcuni candidati delle liste a suo sostegno, Messina Splendida e Noi per Messina, con un rituale importante, la passeggiata nel centro. Trischitta che, già da una settimana, porta avanti il suo Tour, con il pulmino appositamente allestito, si è ripromesso di fare tornare quello spazio “il salotto buono della città” e, come prima cosa da sindaco, di stabilire la standardizzazione dei Servizi Sociali e la Fattoria dei Bimbi sulla stessa stregua delle Fattorie sociali.

“Incontrando i cittadini, cosa che ho sempre fatto, anche negli anni trascorsi da consigliere comunale – prosegue -, innanzitutto ascolto molto: il lavoro per sé o per i figli; l’esigenza di abitare in una città economicamente risollevata, pulita, vivibile, bella come solo la nostra Messina può esserlo”.

“Impiegherò la stessa spesa per ripristinare i Servizi Sociali – aggiunge il candidato a sindaco di Messina Splendida -, potremmo fornire prestazioni più efficienti alla collettività e procedere alle assunzioni degli operatori storici delle cooperative. Sì, parlo ancora di assunzioni, perché bisogna dare una svolta alla situazione occupazionale precaria delle persone. Sfido chiunque a contraddirmi sulle mie proposte che portano soluzioni di questo tipo, sostenute tutte dal conforto di dati reali e fonti di finanziamento certe. Resta fermo che l’Istituzione dei Servizi Sociali non cancella le cooperative, mantenendo quelle che, sotto il monitoraggio dell’Istituzione stessa, garantiscono standard ottimali nelle funzioni svolte e nel rapporto con i lavoratori”.

“A tutti spiego che comprendo benissimo le esigenze e le preoccupazioni: io sono nato a Minissale, figlio di tappezziere, ho fatto anch’io il tappezziere, il pasticcere, il barbiere, il parrucchiere e il falegname. Mi sono laureato e costruito da solo la professione di avvocato. Per questo sono il più adatto ad essere il sindaco: esperienza e appartenenza alla gente comune sono le mie caratteristiche fondamentali. Di certo la mia è una candidatura libera, mentre gli schieramenti “blasonati” appartengono ai poteri forti della città, da un lato il potere dell’asse Genovese-Germanà, dall’altro il potere dell’Università. Così mi presento: faccio conoscere la mia storia, che è molto simile a quella della gente che trovi a passeggiare o nelle vie dei quartieri” – chiarisce Trischitta.

“Ma – riprende – vorrei rendere Messina una città normale, perché le cose ordinarie vanno realizzate subito e ogni giorno: il nostro è l’unico programma in cui sviluppo, occupazione e ‘normalizzazione’ della città sono temi con progetti concreti e tutti supportati da esperti capaci di ideare ma anche di offrire le soluzioni per il supporto finanziario. Solo così possiamo rendere la nostra città una Messina Splendida e farla diventare la Signora della Sicilia”.

Circa l’efficientamento della complessa macchina dei Servizi Sociali, Trischitta ha già in programma di rafforzare il sistema, con la realizzazione di un data base digitale per mappare tutte le strutture del terzo settore operanti sul territorio Comunale. Tale azione va integrata dalla mappatura attinente di competenza della Città Metropolitana. Necessaria è, poi, la presenza di una figura professionale esperta per i finanziamenti europei e ministeriali, i sistemi del Welfare a capitale privato e i fondi solidali.

Diversi, poi, i progetti. Per i bambini e gli adolescenti portatori di svantaggio psico-relazionale o fisico, oltre ai rimedi, più strettamente medici ed individuali, si rileva la necessità di creare occasioni di aggregazione e socializzazione insieme ai loro genitori, con la promozione del progetto chiamato “La Fattoria dei bimbi”. Si prevede la realizzazione di una struttura attrezzata con sale per giochi specifici, laboratori creativi e di apprendimento, teatro, mensa, sala riunione, uffici e servizi, collocata all’interno di un ampio terreno naturale, sistemato con spazi verdi ed orti anche sociali o urbani, con strutture che ospitano animali domestici di vario genere. Il centro è comunque uniformato anche all’ospitalità di bambini normodotati. Inoltre si prevede la presenza socializzante di anziani con la tecnica dell’“educazione intergenerazionale”: nella stessa struttura si incontrano e giocano insieme piccoli e vecchi, tra favole e lezioni di cucina; quest’ultimo esperimento risulta riuscito in molte città d’Italia. Il progetto a regia Comunale, realizzato con fondi strutturali europei e ministeriali, è rafforzato dalla presenza di un forte partenariato pubblico-privato, ivi compreso il coinvolgimento degli istituti scolastici.

Sul modello delle cosiddette “Fattorie Sociali”, si possono avviare attività che vanno dall’agricoltura agli elaborati come conserve, pasta e altro, immettendo poi i prodotti nel commercio solidale. In questo modo i giovani con disabilità possono trovare un’occupazione.

Per gli anziani si vogliono realizzare le “Residenze sociali”. “Per questa categoria, portatrice di bisogni particolari attinenti a fattori economici, fisici e sociali – spiega Trischitta – si rende necessario introdurre modelli abitativi socialmente ed economicamente sostenibili, per garantire la piena autonomia abitativa e un maggiore benessere, contrapponendosi alla prassi comune del ricovero presso gli ospizi, dispendiosi e poco stimolanti.”.

Come nel caso delle “Viviendas dotacionales” in Spagna, si vogliono realizzare alloggi singoli, situati in un unico edificio o in un complesso di edifici, dotati di spazi comunitari interni ed esterni, come sale attrezzate, lavanderie, biblioteche, orti urbani, servizi alla persona, bar e ristoro oltre che di servizi socio-sanitari che garantiscono le cure e l’assistenza necessarie. Le unità abitative sono concesse a canone sociale, in percentuale al reddito. La progettazione di tali residenze è compatibile ai fondi PO FESR Sicilia e a fondi Ministeriali. Si possono, inoltre, costituire allo scopo, partenariati con Iacp , enti sanitari e sociosanitari nonché con operatori, associazioni e fondazioni private.