EleMe, Lo Monte non le manda a dire: "Navarra ha perso il senso della diplomazia"

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EleMe, Lo Monte non le manda a dire: "Navarra ha perso il senso della diplomazia"

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lunedì 21 Maggio 2018 - 08:15

Continua il botta e risposta tra la Lega e il Pd, con l’onorevole Lo Monte che risponde a Pietro Navarra che gli ha ricordato come si possa ormai definire un professionista della politica. L’esponente del Carroccio però, a sua volta, risponde a muso duro: “Nelle parole di difesa nei confronti del proprio vice rettore, Antonio Saitta, e di attacco riservate alla mia persona, anche l’ex rettore, Pietro Navarra, perde la diplomazia e l’equilibrio che lo hanno sempre caratterizzato. Quando il deputato del PD ricorda di aver rinunciato al ruolo di rettore prima della candidatura alle elezioni politiche, facendo semplicemente ciò che la legge impone, dimentica di citare quanto avvenuto alle precedenti elezioni regionali. Nell’autunno del 2017 il rettore ha voluto fortemente la candidatura del direttore generale dell’Università di Messina, l’oggi deputato regionale Franco De Domenico. Il rettore ha, utilizzando la candidatura di un proprio uomo, sondato le acque, effettuato un esame per poter ambire ad una successiva candidatura a livello nazionale, svolgendo per il proprio direttore generale una attiva campagna elettorale, che ha visto i salotti accademici ed il personale amministrativo dell’università e del policlinico convergere, forse con un pizzico di pressione, sul candidato indicato dal rettore Navarra, risultato vincente. Il tutto senza che tale impegno politico fosse stato, quantomeno, preceduto, da alcun impegno sociale”.

Lo Monte poi aggiunge: “Dopo le politiche del 2013, il vuoto di un uomo forte del PD locale, verificatosi per circostanze note ai più, ha determinato l’incrocio di amorosi sensi tra il rettore Navarra e l’allora astro nascente del Pd, Matteo Renzi. L’accordo con l’ex presidente del consiglio, ha comportato il convincimento all’impegno politico del rettore, che fino ad allora aveva preferito alla politica i salotti accademici, che ha sfruttato l’eco mediatica del proprio ruolo apicale all’interno dell’Università, combinata all’appoggio dell’uomo al comando di turno per accrescere il proprio potere all’interno della città. Potere corroboratosi nei salotti accademici che il rettore è solito frequentare per tradizione familiare, essendo il rettore Navarra, figlio, a sua volta, di altrettanto rettore Navarra. Diversa la storia dello scrivente che, prima di impegnarsi politicamente, ha esercitato la professione di avvocato, stranamente, senza che il proprio padre fosse a sua volta avvocato, ma, viceversa, semplice lavoratore agricolo”.