EleME, Giorgia Meloni incorona Bramanti: "L'uomo giusto per vincere al primo turno"

Antonio Macauda

EleME, Giorgia Meloni incorona Bramanti: "L'uomo giusto per vincere al primo turno"

giovedì 17 Maggio 2018 - 15:54

E’ di Giorgia Meloni il volto del primo esponente politico nazionale arrivato a Messina durante la campagna elettorale delle amministrative. La leader di Fratelli d’Italia ha ribadito la propria vicinanza alla città dello Stretto, realtà a cui ha sempre mostrato particolare attenzione, viste le origini messinesi del nonno materno. Inevitabile la presenza di Dino Bramanti, l’uomo a cui il centrodestra ha puntato forte per tornare a governare Palazzo Zanca, ma l’incontro della Marina del Nettuno è stata l’occasione per far alzare il sipario anche sui candidati di Fratelli d’Italia al Consiglio Comunale e alle sei Circoscrizioni.

La leader di Fratelli d’Italia non si pone limiti, per lei Dino Bramanti per puntare a quel 40% necessario per far vincere il centrodestra già al primo turno: “Noi lavoriamo per vincere al primo turno, questo è il nostro obiettivo a cui puntiamo visto che abbiamo scelto una persona seria, competente e concreta, che già nel proprio settore lavorativo ha ottenuto ottimi risultati sotto il profilo amministrativo. Può essere un punto di riferimento determinante per attrarre investimenti, disponiamo di una squadra di aspiranti consiglieri che conoscono il territorio e questa per noi è una garanzia. Dall’altra parte c’è un’amministrazione uscente che si è fatta notare più per momenti folcloristici come l’entrata a piedi scalzi al Comune o la bandiera della pace messa in bella mostra, piuttosto che per atti che riguardano in prima persona i cittadini messinesi”.

In ambito nazionale, tiene banco il contratto di Governo tra Movimento 5 Stelle e Lega. Un accordo che però non vede come protagonista il meridione: “Il centrodestra ha vinto le elezioni – ha dichiarato la Meloni – quindi per noi è dirimente che il futuro Premier sia del centrodestra. Io ho letto il contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle, ho notato con dispiacere come il sud sia il grande assente di questo accordo. Mancano proposte per infrastrutture e lavoro e mi dispiace, visto il consenso elettorale raggiunto dal Movimento 5 Stelle in tutto il meridione. Purtroppo l’unica risposta data è quella dell’assistenzialismo, come testimoniano i 17 miliardi di euro stanziati per il reddito di cittadinanza, fondi che invece potrebbero essere destinati alle aziende per favorire l’assunzione di giovani. Noi siamo una delle poche forze, se non l’unica, a dire che le risorse per le infrastrutture vanno equamente divise tra nord e sud”.

Ben felice di raccogliere il supporto di Giorgia Meloni è Dino Bramanti che annuncia: “Quando sarò sindaco verrò spesso a trovarti a Roma, lì dovremo interfacciarci con chi di dovere per recuperare tutti i fondi necessari. Messina paga proprio questo gap che riguarda l’intercettazione dei fondi comunitari e nazionali, una carenza programmatica che ha fatto la differenza in negativo per un territorio assetato di lavoro che ha voglia di rivalsa. Tanti, troppi giovani messinesi anno dopo anno lasciano la nostra città, una città diventata sempre più “anziana”. Senza lavoro e sviluppo non fermeremo mai questa emorragia”.

Ad aderire al progetto di Fratelli d’Italia è il movimento Riabilitiamo Messina guidato da Antonio Briguglio, quest’ultimo ha iniziato la campagna elettorale al fianco di Cateno De Luca, salvo poi scendere dal carro subito dopo l’immediata rottura del patto con lo stesso Bramanti, patto di cui è stato grande artefice. A fare gli onori di casa ci ha pensato la deputata regionale Elvira Amata: “Messina ha una grande opportunità, possiamo far tornare la competenza e la buona politica alla guida della città. L’amministrazione Accorinti si è premurata di tutti tranne che dei messinesi. E’ stata l’amministrazione che ha permesso l’invasione dei clandestini nella nostra città, che ha creato centri d’accoglienza in zone disagiate, non tenendo conto di quei cittadini che dormono in macchina o che sono costretti ad andare a mangiare nella mensa di Sant’Antonio”.