Fine killeraggio a Stu Tirone, nominato liquidatore Fotia. Cavallaro: "Danno di 25 mln di euro"

Redazione1

Fine killeraggio a Stu Tirone, nominato liquidatore Fotia. Cavallaro: "Danno di 25 mln di euro"

sabato 05 Maggio 2018 - 16:19

“Abbiamo nominato un liquidatore, una persona con esperienza amministrativa, Gaetano Fotia che dovrà valutare se ci sia bisogno di un altro tecnico con profilo legale e definire un bilancio di liquidazione perché, dal 2012, la società non è riuscita ad approvare i documenti contabili. Solo 457 euro sono presenti nel conto corrente. Uno dei soci, Pizzarotti con il 36% del capitale, ha diffidato la società di mandarla in liquidazione. Nel 2014 dopo vari tentativi, il bilancio 2012 è stato respinto dall’assemblea per lo scontro tra questi e Palazzo Zanca. Poi, abbiamo bruciato 600mila euro con l’aumento di capitale, mancava l’attività. Si calcolano 10 milioni di danno come risarcimento per mancata indennità. Altri 12-13 milioni per risarcimento di mancata prestazione dei componenti. Nel 2009 – 2011 c’è stato un tentativo di delegittimazione della Stu Tirone da parte della politica. Se ci sono varianti edilizie ci sono intrallazzi”. A sentenziarlo oggi è l’amministratore unico della Stu Tirone Spa, Franco Cavallaro, oggi in conferenza stampa nella sala Commissioni del Comune.

“Nel 2010 esce uno studio di un gruppo di intellettuali provenienti da Reggio Calabria che ha sciorinato presunti sapere: questo ha scatenato le reazioni della classe politica – prosegue Cavallaro -. Questo papello ha criticato progetti che neanche avevano studiato. Successivamente dopo controlli della Guardia di Finanza, emerge la denuncia del sindacato Inarsid. Nel 2011 abbiamo partecipato alla Urban Promo. Nel 2013 arriva Accorinti. A luglio 2015 arriva la delibera. Noi siamo stati chiamati. Cantone grida il contrario di tutto. La Cassazione ha chiuso la vicenda giudiziaria. Si chiude l’azione di killeraggio. Qualcuno prenderà in mano la situazione al vostro posto ha detto la Giunta. Almeno qualche consigliere si è fatto avanti per conoscere la situazione, in particolare Nino Carreri. Noi ci aspettavano che tutti i consiglieri facessero azioni ispettive. C’è un patrimonio edilizio immenso. Il 21 marzo pubblicato esito del bando Capacity. C’è stato un vanto per il bando delle periferie che ha consentito di dare 18 milioni alla città. La Giunta decide di comprare case sfitte per 13 milioni che presentano tanti problemi e barriere architettoniche, con la scusante di scongiurare la cementificazione della città. Di questi 13 milioni ben 5 ai privati. Consumare suolo agricolo è sbagliato ma sperare di operare nel mercato è da ingenui e incapaci. Il verbale riporta la disponibilità di soli 11 alloggi nuovi e 2 usati”.

Il vicepresidente Giuseppe Fotia ha valutato che questa operazione non è stata sponsorizzata anzi è durata poco d’estate. “Non si risolve il problema della periferia acquistando le case”.

Ad agosto 2015, l’estromissione dalla graduatoria per l’inserimento nel programma delle periferie in cui la STU era prima ha definitivamente convinto uno dei soci della malafede del socio comune di messina ed è iniziato il percorso per la messa in liquidazione; chissà cosa direbbe l’ANAC….. oltre 4,5 Mln. di Euro dati a ONG senza gara

A luglio 2017 richiesta al tribunale di Palermo da parte di un socio delle declaratoria di avvenuta scadenza del termine e conseguente messa in liquidazione. Gennaio 2018 ordinanza dello stesso Tribunale

L’assessore Ialacqua ha parlato di speculazione da parte della società mentre Signorino ha votato contro la proposta di individuare le responsabilità, durante l’assemblea straordinaria dei soci. Cavallaro lo spiega esclusivamente con la loro paura di sentirsi colpevoli o comunque accusati. “Questa nuova amministrazione si ritrova 65 milioni alle spalle. Ci vuole forte capacità politica per rimettere in equilibrio tutte le componenti. Parrinello che è il presidente di nomina municipale era contrario.

“Ialacqua non conosce l’etimologia del termine speculazione e lo usa a sproposito” – puntualizza l’Amministratore unico. Dalla manualistica di Tecnica Urbanistica: Le città si espandono a macchia d’olio senza che le amministrazioni né gli architetti ed urbanisti riescano a governare il fenomeno. In tale situazione i terreni inizialmente agricoli divengono in poco tempo, a seguito delle opere di urbanizzazione eseguite dai Comuni, aree edificabili. Lo speculatore non deve far altro che acquistare il terreno a prezzo agricolo ed aspettare le strade, le fognature, l’energia elettrica, ecc. che inevitabilmente verranno costruite sotto spinte di vario genere. Il valore del terreno una volta urbanizzato e divenuto per questo idoneo all’edificazione sale a dismisura e può essere venduto lucrando la differenza divenuta cospicua tra prezzo d’acquisto e prezzo di vendita.

Le STU nascono proprio per evitare ciò, in quanto l’acquisto e la valorizzazione della aree sono eseguite non più dagli speculatori bensì da un soggetto regolato e controllato.

Il Comune contesta le voci che riguardano la progettazione di opere che non avrebbero riscontro economico. Pizzarotti nella forma contesta sul piano tecnico l’operato del CdA che ha redatto il Bilancio, nella sostanza il suo rappresentante afferma che le attività non sarebbero già dovute proseguire vista l’inaffidabilità del socio Comune.

La società non possiede liquidità e ha una situazione debitoria di circa 200mila euro nei confronti dei propri consulenti ed organi, oltre ad avere esposto i soci ad anticipazioni di prestazioni accessorie per oltre 2,3 milioni di euro.