Calanna alla "Riscossa Metropolitana": "Non ci sono concorsi di bellezza. Onda culturale trascini aspiranti sindaco"

Redazione1

Calanna alla "Riscossa Metropolitana": "Non ci sono concorsi di bellezza. Onda culturale trascini aspiranti sindaco"

giovedì 26 Aprile 2018 - 14:23

“Il concetto chiaro e culturale è che non si può immolare sull’altare la partecipazione diretta. Le competenze diverse sono all’interno del titolo V della Costituzione. Antico concetto di regionalismo. La Città Metropolitana diventa interlocutore privilegiato con governo nazionale e Unione europea. Connubio che andrebbe vissuto con autonomia, attraverso il Patto per la Sicilia. Questo ha in sé una montagna di risorse tra fondi Fscr e 108 milioni di euro. 25 interventi per 250 milioni di euro, cifra importante per percorsi di investimenti infrastrutturali. Una svolta nel sistema decisivo. La nascita del nostro movimento di opinione culturale si radica in un dibattito carente in ordine di riforma e costituzione. Carenza culturale deve riproporre e richiamare ricchezza culturale del Paese. Così Francesco Calanna, ex deputato ed ex commissario di Palazzo dei Leoni oggi schiaffa alla COMUNITA’ e al largo bacino di candidati a sindaco di Messina la volontà di pianificare insieme un programma per il territorio metropolitano che non venga dimenticato e sepolto dietro la campagna elettorale perché non ci si può riflettere dopo, a risultati ottenuti, senza un discorso complessivo e trasversale. Questa mattina, nella sala del Consiglio dell’ex Provincia, Calanna ha invitato al lancio di “Riscossa Metropolitana” tutti gli aspiranti sindaci di Messina di cui però nessuno è riuscito ad arrivare per impegni concomitanti mandando però qualche delegato vedi l’assessore designato di De Luca Carlotta Previti e l’ex consigliere provinciale Roberto Cerreti. Bramanti bloccato con l’inaugurazione della sua sede elettorale ma Forza Italia c’è con il vecchio volto di Pippo Rao. Forte la componente del Partito democratico che ha espresso (visto il background politico di Calanna) la presenza dei parlamentari Pietro Navarra, Franco De Domenico, il presidente della IV Circoscrizione uscente Ciccio Palano Quero ed altri rappresentanti coinvolti nella tornata amministrativa del 10 giugno. Sul finire della conferenza stampa il candidato del Centrosinistra ha fatto il suo passaggio.

“Ci sono modelli innovativi di questo movimento di area vasta, non solo allacciandoci alla politica fatta di confronto ma anche ad associazioni di categoria che guardano ai 108 comuni. Esiste un conflitto Costituzionale perché l’Ars dice io non sacrifico modello diretto. Sindaco della città metri PIL è il sindaco di Messina. Questo viene eletto da un terzo della citf metropolitana. Questo ci ha deviato.  In attesa che la Corte costituzionale si pronunci con la parola fine sul dulaiamo del aibsaxo. Altro tema ae il Cibsugkuo viene eletto dauba concertazione di rete. L’Ars pensa che debba eleggersi con i vecchi collegi delle province. Mi sembra che setoeggu una visione centralistica sebA cibsgnare auitnumie alle periferie. Il patto per Messinacontiene tutto. Non amo essere fumoso. Faccio esempio cakzabrr ambiente fondi dissesto idrogeologico. Come ki affrontiamo? Abbiamo pianto i morti. Dobbiamo consegnare territori sicuro. C’è la vediamo dopo campagna elettorale. Non è un concirsosi di performance e di bellezza. Bisogna rinsavjrw. Vedo storie e persone, rappresentanze reinsetiamo tema confronto città metropolitana. Finanziari propone per grandi linee kW capacità deilivwi consorzi. Potrebbe rimluobarw nell’incubo del dissesto. Se questa macchina va in dissesto tutto si fetmadalla viabilità alle scuole secobdarie, all’ambiente. Allackassf politica amministrativa dico riaccendiamo i riflettori. Sarebbe la fine per dare prospettive territoriali. Ad ordinamento giuridico attuale ci avvaliamo di un Sindaco di Messina che deve gestire 108 comunità non ai pochi 242mila ma a 600mila persone. Non solo gli 800 disperati dipendenti della ex Provincia. Non voglio farlo apparire come messaggio d’allarme piuttosto d’indignazione che induca chi ha voce in capitolo alla Regione ad agire e aderire al movimento”.