Falsi ciechi: tre persone "smascherate" dai carabinieri, truffa da 200mila euro

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Falsi ciechi: tre persone "smascherate" dai carabinieri, truffa da 200mila euro

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giovedì 19 Aprile 2018 - 10:03

I carabinieri di Sant’Agata di Militello hanno  eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Patti su richiesta della locale Procura. Il provvedimento cautelare dispone il sequestro per equivalente delle giacenze dei conti correnti paria 200mila euro a carico di tre persone (due uomini ed una donna), gravemente indiziate del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche poiché avevano indebitamente percepito, negli anni, indennità a titolo di prestazioni previdenziali/assistenziali legate allo status di “ciechi assoluti”.
Le indagini erano state avviate nel maggio 2016 dai carabinieri di San Salvatore di Fitalia in collaborazione con il Nor – Aliquota Operativa  della Compagnia Carabinieri di Sant’Agata Militello per accertare la sussistenza delle patologie che avevano portato al riconoscimento di invalidità civile, accordata ad alcuni soggetti residenti nell’hinterland nebroideo e nello specifico a soggetti che nel corso degli anni, erano stati dichiarati “ciechi assoluti”.
L’articolata attività d’indagine si svolgeva attraverso l’acquisizione della documentazione d’interesse, relativa ad alcuni soggetti dichiarati ciechi assoluti presso l’Ufficio invalidi civili sito presso la “Cittadella della salute” di Messina, dov’erano custodite le pratiche precedentemente detenute dalle Asl territoriali. Contestualmente venivano svolti dai militari servizi di osservazione, pedinamento e controllo, supportati da attività tecnica di intercettazione, che documentavano, nel caso dei tre indagati, l’insussistenza delle gravi patologie riferite e certificate che avrebbero dovuto generare gravi compromissioni dell’autonomia personale.
Gli atteggiamenti tenuti dagli indagati, uno dei quali ad esempio è stato ripreso mentre controllava il suo cellulare, le loro attività motorie e la deambulazione, la capacità di orientarsi, non risultavano essere compatibili con lo stato di cecità assoluta riconosciuta ai tre soggetti e pertanto,anche dopo una valutazione medica svolta da un ausiliario di Pg, si informava la Procura della Repubblica di Patti.