Amam, prima di guardare al futuro c'è una guerra interna da risolvere

Antonio Macauda

Amam, prima di guardare al futuro c'è una guerra interna da risolvere

mercoledì 18 Aprile 2018 - 16:20

I problemi che si sono registrati  al serbatoio Montesanto hanno acceso i riflettori sulla gestione delle rete idrica cittadina, perché le perdite causate da piccoli guasti fanno ormai parte dell’ordinaria amministrazione. A farne le spese, come sempre, sono i cittadini che puntualmente vivono il disagio di vedere sospesa l’erogazione  per qualche ora, in attesa che il guasto venga riparato. Più estesi i disagi vissuti tra domenica e lunedì nella zona nord. Naturalmente la città continua a temere un replay di quanto vissuto nell’autunno 2015, quando Messina tornò finì su tutti i giornali e  su tutte le televisioni come la città senz’acqua, a causa di una crisi idrica durata per ben venti giorni.

Allora fu una frana che colpì la condotta nella zona di Calatabiano a lasciare la città all’asciutto per tutto quel tempo. L’altro forte caldo è quello di Forza d’Agrò, più identificato dal presidente dell’Amam, Leonardo Termini, come il più pericoloso. La pubblicazione della gara da parte della Regione è ormai cosa fatta, si punta alla messa in sicurezza della condotta spostandola a sud, così da evitare danni provocati da futuri smottamenti, sostituendola completamente con materiali nuovi.

Circa la situazione attuale Termini spiega: “La città non corre pericoli, certamente ci sono dei tratti della condotta che non necessitano di interventi di manutenzione ma che dovrebbero essere completamente sostituiti”. E qui arriviamo alla vera nota dolente della questione, vale a dire la guerra interna che si sta vivendo tra le mura della società del viale Giostra. Una guerra che domani vivrà un altro capitolo, visto che Termini tornerà tra i banchi della commissione lavori pubblici, gli stessi da cui la settimana scorsa ha lanciato pesanti accuse verso il direttore generale, Claudio Cipollini. Ad esempio, la settimana scorsa in commissione, lo stesso Termini ammise di aver denunciato agli organi competenti, perdite finanziare che si sono riverberate o che si riverbereranno sull’ente. Il nodo principale rimane sempre quello del recupero dei crediti “ma ad oggi l’Amam non ha la proprietà del server ne le password  di accesso”, così come dichiarato dallo stesso Termini.