Verso le amministrative, Trischitta replica alla querela di Bramanti

Paolo Mustica

Verso le amministrative, Trischitta replica alla querela di Bramanti

mercoledì 04 Aprile 2018 - 12:05

E guerra fu. Prosegue la querelle scoppiata in questi ultimi giorni tra i due candidati sindaco Pippo Trischitta e Dino Bramanti, rispettivamente consigliere comunale dimissionario fuoriuscito da Forza Italia, che correrà da solo col movimento Messina Splendida, e direttore scientifico dimissionario dell’Irccs Neurolesi, che ha ottenuto l’endorsement dal centrodestra. Diversi i motivi che stanno alla base di questa lite, ma che possiamo sintetizzare in due parole: Francantonio Genovese. Infatti la figura dell’ex sindaco di Messina in quota centrosinistra ed oggi esponente di spicco di Forza Italia, nonché la cosiddetta area genovesiana che ruota intorno ad esso hanno spinto Trischitta a rompere definitivamente con Forza Italia, specie dopo essere venuto a conoscenza del sostegno dato a Bramanti. In particolare, l’ex forzista ha parlato di una presunta cena che si sarebbe tenuta tra Bramanti, Genovese e altri consiglieri comunali vicini a quest’ultimo: “Ho saputo di una cena tra Bramanti, Genovese e alcuni consiglieri che fino a pochi giorni fa mi dicevano di candidarmi e non posso più sedermi insieme a loro”, affermò Trischitta il giorno in cui annunciò le proprie dimissioni. Immediata la risposta di Bramanti, il quale affermò che l’ex forzista si inventò tutto al fine di screditarlo: “Trischitta ha addirittura inventato una fantomatica cena tra me, Genovese e alcuni consiglieri comunali con chissà quali obiettivi. Lo rassicuro che non c’è stata alcuna cena, né colazione, né pic nic, né alcun tipo di conviviale e nel contempo gli annuncio che sto provvedendo a querelarlo per porre fine alle prossime puntate del suo ‘fantasy'”.

Adesso è giunta la risposta di Trischitta, che a seguito della querela ricevuta ha rincarato la dose degli attacchi contro il suo rivale politico: “Sinceramente, pensavo che mi querelasse per i suoi rapporti con Razza, per la convenzione con l’Ospedale Cannizzaro di Catania, per la sottoscrizione delle delibere di alcune assunzioni e non certo per la cena con Genovese ed alcuni consiglieri comunali del suo gruppo”. E ha aggiunto: “Mi chiedo: si vergogna di avere rapporti con Genovese? Si vergogna di essere appoggiato dai consiglieri comunali di Genovese? Secondo me non vuole che parli delle sedi distaccate Irccs nella Sicilia”.

Rispondendo poi agli altri attacchi sferrati da Bramanti nei suoi confronti, Trischitta ha affermato: “In riferimento ai programmi ed ai progetti, non ho visto e sentito nulla del genere da parte di Bramanti se non vantarsi della sua carriera scientifica, mentre io ho presentato, anche con video, già diversi progetti e buona parte del mio programma. Infine, in riferimento alla mia candidatura di servizio nel Fli nell’anno 2012, mi dichiaro orgoglioso di essere stato all’epoca con Gianfranco Fini, che era stato il mio segretario nel glorioso Movimento Sociale ed in Alleanza Nazionale, nonchè erede designato di Giorgio Almirante, anche se poi ci ha tradito, ma io speravo che con lui tornasse la destra italiana”.

“Quanto alla stampella, – conclude Trischitta – vorrei ricordare gli attacchi che ho fatto ad Accorinti e la notte della sfiducia in cui sono stato tradito dai Genovesiani. Ho votato tutti gli atti finanziari nell’interesse della città perché sono e sarò sempre contro il dissesto di Messina. Ho votato nell’interesse della città, perché amo Messina, indipendentemente da Accorinti, così come sempre ho sostenuto l’accorpamento Irccs – Piemonte e darei ora stesso ulteriori risorse finanziarie all’azienda sanitaria indipendentemente da Bramanti. Contano i fatti e non le persone”.