Musumeci e Sgarbi fanno pace

Paolo Mustica

Musumeci e Sgarbi fanno pace

domenica 01 Aprile 2018 - 08:00

Sotterrata l’ascia di guerra tra Vittorio Sgarbi e Nello Musumeci. Il dimissionario assessore ai Beni culturali ha reso noto infatti di essersi riappacificato con il presidente della Regione Siciliana. In un’intervista rilasciata all’Adnkronos, Sgarbi ha spiegato di essere stato contattato telefonicamente da Musumeci e, dopo una breve conversazione, di aver fatto pace: “Mi rimangio tutto, ho sentito Musumeci che mi ha chiamato al telefono e abbiamo fatto pace”.

Negli ultimi giorni il presidente della Regione Siciliana era stato criticato dal dimissionario assessore ai Beni culturali una volta emersa la possibilità di un qualche dialogo con i pentastellati: “Da una persona che risponde a Cancelleri non posso avere niente a che fare” affermò alla stampa il giorno in cui annunciò a sorpresa l’intenzione di volersi dimettere dal proprio ruolo di assessore. In realtà, imputare all’eventuale dialogo con i 5 Stelle la causa scatenante della rottura con Musumeci sarebbe una forzatura, potremmo dire che ciò rappresenta una delle concause. Infatti, l’evento che ha effettivamente portato ad un così rapido tracollo dei rapporti tra i due è stata la completa mancanza di risposte del Governatore regionale sull’incontro con l’uomo d’affari Guido Roberto Vitale: “Ho preso cappello quando lui non ha ricevuto il finanziatore del Tempio G, Guido Roberto Vitale”.

Pace fatta dunque, ma non solo. Sbocciato nuovamente un dialogo tra i due, Musumeci ha deciso di proporre a Sgarbi la nomina come consulente ai Beni culturali: “Rispetto alla vicenda dell’assessore non abbiamo più parlato – racconta ancora Sgarbi – E lui ieri mi ha detto: ‘Dimmi cosa vuoi fare? Il consulente?'”.

Poi, parlando del suo successore in pectore, il soprintendente del Mare Sebastiano Tusa, Vittorio Sgarbi racconta: “Lui ieri ha detto che Musumeci gli ha chiesto la disponibilità a fare l’assessore il 16 marzo. Ma le cose sono andate un po’ diversamente da come le racconta”. E spiega: “Ho partecipato a una riunione del gruppo parlamentare di Forza Italia e in quell’occasione dissi a Gianfranco Miccichè che come successore volevo una persona di una certa levatura, io avevo pensato a Roberto Andò. Passano due giorni e, il 14 marzo, Miccichè mi dice: ‘Ho avuto un’idea. Ho pensato a Tusa e poi vediamo chi fare come direttore generale’. Perché negli ultimi giorni girava voce che Tusa dovesse sostituire l’attuale dirigente generale Maria Elena Volpes. Quindi, il mio placet per Tusa è arrivato il 14 marzo e il 16 marzo Musumeci ha chiamato Tusa, quindi due giorni prima della telefonata di Musumeci al Soprintendente del Mare”.