Salvacolline, i tempi sono maturi l'aula (forse) no

Antonio Macauda

Salvacolline, i tempi sono maturi l'aula (forse) no

martedì 13 Marzo 2018 - 12:58

Il Consiglio Comunale tonerà a riunirsi questa sera, le settimane che separano l’aula dalla fase in cui ci si potrà occupare solo della normale amministrazione, non saranno affatto semplici.

Sul tavolo ci sono tanti atti rilevanti che dovrebbero essere affrontati, ma il vero interrogativo è se arriveranno ad essere votati oppure no. Il piatto forte è rappresentato senza dubbio dalla Variante di Salvaguardia, che oggi potrebbe approdare in aula.

Negli ultimi giorni c’è stato uno scontro dialettico tra il capogruppo di Felice per Messina, Giuseppe Santalco, e l’amministrazione, che ha imposto l’impossibilità di partecipare al dibattito e al voto per tutti quei consiglieri che hanno parenti fino al quarto grado che risultano possessori di beni nell’area ricoperta dalla Variante. L’esponente del centrodestra ha sollevato il problema che questo vincolo (imposto dalla legge) possa riguardare anche la Giunta, visto il coinvolgimento dell’assessore De Cola e dello stesso sindaco Accorinti, all’interno delle liste dei proprietari terrieri all’interno dell’area.

Intanto spetta ai consiglieri spulciarsi le carte e verificare se vi è un parente, anche lontano, o un affine, il cui nome risulta presente nella lista. Allo stato attuale i consiglieri che non potranno partecipare ai lavori d’aula sono Santalco, Cardile, Pagano, Faranda, Gioveni, La Cava, Trischitta, Vaccarino e Adamo, ma questo elenco potrebbe anche aumentare.

Gli scenari politici in merito sono tutti da decifrare, i Centristi e i Dr potrebbero continuare a non presentarsi in aula, mantenendo la linea intrapresa ormai più di un anno fa, l momento del post-sfiducia. Enigmatico l’atteggiamento del Partito Democratico, che ancora non ha sciolto le riserve nonostante, seppur sotto il profilo tecnico e non politico, la Variante sia già stata sonoramente bocciata dall’architetto Fera, componente del direttivo provinciale del partito.

Dagli equilibri dell’asse CMdB-Pd potrebbe dipendere il futuro della Variante, che intanto viene bocciata anche dall’ex assessore all’Urbanistica, Giuseppe Corvaja: “Non credo che ci volessero cinque anni per creare un atto che azzeri la cubatura in quella zona, bastava riproporre la delibera fatta dall’amministrazione Buzzanca nel 2011”.