Siracusano (Leu): "Sanità, salvaguardare i presidi di base"

“In occasione della sua visita all’Irccs Bonino Pulejo, l’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza ha evidenziato come lo scorso anno la Regione abbia pagato, per la cosiddetta ‘mobilità passiva’, oltre 237 milioni di euro”. Ad affermarlo è il candidato alla Camera dei deputati, Gabriele Siracusano (LeU).
“Si tratta di somme che la Sicilia ha versato ad altre Regioni per prestazioni sanitarie di siciliani che hanno deciso, o sono stati costretti, a curarsi altrove. Le conseguenze della fuga dei pazienti – aggiunge Siracusano – vengono pagate dai territori non solo in termini economici, quindi con minori investimenti regionali erogati alle strutture dell’isola, ma anche con la diminuzione di posti letto ed il dimensionamento dei presidi dei piccoli comuni.
Un territorio caratterizzato da molte aree disagiate o isolate come quello della provincia di Messina, già finito sotto i colpi della scure della Rete ospedaliera varata dall’ex assessore Gucciardi (e per fortuna al momento congelata), rischia di pagare doppiamente le conseguenze di questi continui viaggi della speranza. I costi di chi è costretto, soprattutto in campo oncologico, come dimostrano i più recenti dati, a curarsi in altre strutture al Nord, sono ingenti e non soltanto in termini strettamente economici. Intere famiglie infatti devono ‘emigrare’ periodicamente per stare accanto ai loro cari durante le sedute di chemioterapia e non è pensabile che, nel 2018, il sistema sanitario siciliano non riesca a garantire un’assistenza efficace, completa, degna di un Paese civile. I continui tagli alla sanità comporteranno l’aumento della mobilità passiva ed il depauperamento definitivo dei preziosi presidi di base nonché un progressivo smantellamento di alcune eccellenze, come quelle che vi sono al Papardo.
In questo momento la priorità assoluta, che deve vedere tutta la classe politica impegnata in questa battaglia, è il mantenimento di tutti i presidi di base, i PTE che sono a rischio nelle località più disagiate, i Pronto soccorso che rappresentano il cuore dell’emergenza-urgenza. In questo quadro non sarà inoltre consentito che vengano ridotte le Ambulanze medicalizzate. Privare i mezzi della presenza di un medico a bordo equivale a mettere a repentaglio la vita stessa dei pazienti.”

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