Posti di lavoro con Variante Tutela Prg, De Cola: Nessun calo. Edilizia sarà favorita con messa in sicurezza

Redazione1

Posti di lavoro con Variante Tutela Prg, De Cola: Nessun calo. Edilizia sarà favorita con messa in sicurezza

venerdì 23 Febbraio 2018 - 14:53

Quale perdita di lavoro o indebolimento del comparto edile? L’assessore ai Lavori Pubblici Sergio De Cola stende un velo di chiarezza sulla Variante di Tutela Ambientale al Prg per cui moltissime parole sono state spese e per cui è giusto porre un argine, per contenere ulteriori e severi attacchi alla proposta.

“Congegnando una mitigazione dei rischi la variante creerà opportunità per intercettare, o meglio per continuare a intercettare – approfondisce De Cola – (importanti risorse in questo settore sono già state acquisite dall’Amministrazione) i finanziamenti che come chiaramente esposto dalle linee programmatiche nazionali (Italia Sicura, Casa Italia) ed europee puntano per i prossimi anni alla messa in sicurezza dei territorio e del patrimonio edilizio esistente. Quindi la Variante potrà favorire il settore edile con nuove occasioni di lavoro. Va detto che dall’insediamento di questa Amministrazione l’andamento dei finanziamenti per i lavori pubblici è in fortissimo aumento e anche l’andamento dell’edilizia privata, facilmente misurabile dagli incassi derivanti degli oneri concessori ha avuto un forte aumento nel 2014-2015 per poi mantenersi, sempre con un leggero andamento positivo, sui livelli raggiunti superiori a quelli degli anni precedenti. Questi sono dati riscontrabili in atti ufficiali e non opinioni. In altre parole l’Amministrazione Accorinti che viene accusata di non volere sviluppare il settore edilizio, ha trovato importanti risorse per i lavori pubblici (di molto superiori alle precedenti) ed è riuscita ad incrementare le attività private, ha cioè sostenuto il settore edilizia”.

“Se come è scritto nel documento si condivide l’ipotesi di lavoro della Variante (affermiamo convintamente la nostra totale condivisione nel merito dell’obiettivo che tale Variante avrebbe dovuto traguardare, ovvero la salvaguardia e la messa in sicurezza delle aree libere del territorio collinare della città,..) non si capisce perché la si voglia ostacolare. Le ipotesi di sviluppo e di riqualificazione delle periferie auspicate nel documento – in parte già concretamente avviate con il progetto Capacity – sono contenute nel nuovo PRG, il cui schema preliminare sarà presentato entro marzo e di cui già in alcuni incontri (uno in commissione Consiliare) sono sati mostrati i contenuti. La Variante seguendo il principio di precauzione – ricorderemo per sempre, la tragedia di Giampilieri – anticipa gli aspetti di tutela e mitigazione del rischio. Contrastare la Variante significa mantenere livelli di rischio accertati da soggetti terzi e di importanza nazionale come l’ENEA. Il documento consegnato nel 2015 dal Laboratorio Propositivo Permanente proponeva nuove realizzazioni e non si occupava di messa in sicurezza del territorio”.

“Un’altra precisazione è relativa al Piano Territoriale Paesaggistico (PTP) che non è presente nella Variante semplicemente perché è intervenuto a fine marzo 2017 dopo che la Variante aveva già ottenuto tutte le approvazioni ed era stata presentata in Consiglio a febbraio 2017 e quindi non poteva più essere modificata. IL PTP è ovviamente recepito nel nuovo PRG e comunque è anche già stata fatta una sovrapposizione con la Variante (è a disposizione del Consiglio per eventuali valutazioni). È noto che il PTP interviene con un regime vincolistico in gran parte delle aree del sito Q e proprio in quella zona rende forse superflua la Variante per il suo valore di strumento sovraordinato. Cioè buona parte delle aree del sito Q sono vincolate anche dal PTP, quindi anche in assenza dell’azione della Variante in quelle zone c’è già per effetto del PTP un effetto di forte contenimento delle attività edilizie. Questo testimonia che la proposta della Variante di limitare fortemente il potere edificatorio nel sito Q non sembra essere così errata”.

“Ancora un’ultima doverosa precisazione in merito alla microzonazione sismica. Non sono i Comuni a fare gli studi di microzonazione ma la Regione che fino ad oggi dispone per il nostro territorio di uno studio di primo livello, si è avuta recentemente notizia che sono stati appaltati gli studi per arrivare al livello 3 anche per la città di Messina, il tempo necessario per la realizzazione di questi studi sarà verosimilmente di 2 o 3 anni e non appena saranno disponibili, grazie alla struttura della Variante che prevede un’articolazione in ‘livelli’, sarà possibile aggiornarla inserendo appunto questo nuovo livello di conoscenza”.

Il tema dei possibili contenziosi derivanti dai diritti edificatori che verrebbero cancellati è un problema che esiste in tutta la Sicilia per tutti i Piani Urbanistici per l’attuale regime normativo (LR71/78). Proprio per la Variante, l’istituzione del registro dei volumi creato dalla precedente Amministrazione minimizza e forse elimina del tutto questo problema.
In conclusione, la Variante essendo uno strumento semplice e di facile attuazione anticipa il PRG per le azioni tendenti alla messa in sicurezza delle aree per cui si ha contezza che oggi esiste un livello di rischio. Interviene su una piccola porzione dei territori e consentirà di presentarsi al meglio nei prossimi bandi di finanziamento per la messa in sicurezza dei territori e dell’edilizia esistente. Dire che la Variante è un documento non approvabile è un’affermazione grave e equivale a dire che si accetta di continuare a costruire in aree a rischio.