Accorpamento Irccs-Papardo, Uil Fpl e Anaao tuonano: "Ddl venga ritirato, noi pronti alla battaglia"

admin@admin.com

Accorpamento Irccs-Papardo, Uil Fpl e Anaao tuonano: "Ddl venga ritirato, noi pronti alla battaglia"

lunedì 19 Febbraio 2018 - 13:03

Una bocciatura netta e chiara. La Uil Fpl e l’ANAAO-Assomed dicono no al disegno di legge presentato dal gruppo di Forza Italia e che ha come primo firmatario Luigi Genovese, che prevede l’accorpamento tra l’Irccs e il Papardo, Una posizione che non prevede passi indietro, perché a detta delle due sigle sindacali, in gioco ci sono posti di lavoro e soprattutto il diritto alla salute dell’intera collettività.

Insomma sembrano essere tornati i tempi delle lotte per salvare il Piemonte, poi accorpato proprio al Centro Neurolesi. Cambiato l’ospedale non cambia la strategia, cioè quella di immolare sull’altare del sacrificio una struttura ospedaliera a vantaggio di altre, così come evidenziato dal segretario generale della Uil, Ivan Tripodi, il segretario provinciale della Uil Fpl, Pippo Calapai, dal responsabile dell’area medica, Mario Macrì e dal segretario dell’ANAAO-Assomed, Pietro Pata.

Dal disegno di legge ha già preso le distanze il deputato forzista Tommaso Calderone, che ha ritirato la propria firma, ma per Ivan Tripodi ad essere ritirato dev’essere l’atto: “La storia si ripete, solo che prima era una tragedia adesso è una farsa. Ricordiamo che grazie alla battaglia della Uil Fpl è stato salvato il Piemonte, adesso contestiamo un ddl che è stato presentato e da noi è stato interpretato come una sfida, visto che è stato fatto senza consultare nessuno. La battaglia contro il declassamento di altre strutture ospedaliere l’abbiamo fatta da soli e adesso siamo pronti a fare le barricate e chiediamo che il ddl venga ritirato”. Non le manda a dire neanche Pippo Calapai, secondo cui la battaglia non deve limitarsi solo al ritiro del disegno di legge, perché ci sono forze che soffiano contro l’ospedale Papardo: “Questo disegno di legge è nato in modo strano, mi chiedo tutto ciò a chi serve? Certamente non al Papardo o al Piemonte. Il decreto Balduzzi parla chiaro, si perderanno parecchi posti di lavoro. L’assessore Ruggiero Razza è stato molto equilibrato, ha detto che la questione è di competenza regionale e non locale, il Papardo dev’essere un DEA di secondo livello. Il Policlinico ha mantenuto la proprie posizioni, ma è mai stato fatto un confronto tra le strutture complesse del Papardo e quelle del Policlinico? qui si rischia che a fare sanguinosi sacrifici sia solo una parte. Siamo contrari all’accorpamento, l’Irccs deve fare ricerca e il Papardo deve mantenere la propria dignità come DEA di secondo livello”.

Per Pietro Pata c’è stato un progressivo declassamento del Papardo: “Il 31 marzo di un anno fa furono inopinatamente tolti cento posti letto al Papardo. Come un fungo spunta l’idea dell’accorpamento, ma queste cose non si fanno a freddo, così si gioca risiko e dov’è finito il rispetto del diritto alla salute dei cittadini? Quello Papardo è un fine vita programmato, il silenzio dell’Irccs è imbarazzante, il Papardo aveva la cardiochirurgia cosa che non ha neanche il Policlinico. Chi è favorevole lo dica adesso, soprattutto dopo che l’assessore ha detto che a marzo ci sarà la nuova rete ospedaliera”. “Questo accorpamento non migliorerebbe l’offerta sanitaria cittadina, solo con il mantenimento come Dea di secondo livello il Papardo manterrebbe le proprie specialità e riavrebbe i posti letto”, ha concluso Mario Macrí.