Abuso d’ufficio e falso: trema il Comune Barcellona. I nomi degli indagati

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Abuso d’ufficio e falso: trema il Comune Barcellona. I nomi degli indagati

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venerdì 16 Febbraio 2018 - 12:35

False attestazioni, omissione di accertamenti, velocizzazione indebita delle relative pratiche, omissione di atti dovuti. Trema l’amministrazione barcellonese. Amministratori e funzionari, sia in carica che non più in servizio, finiscono nell’occhio del ciclone perché si sarebbero resi colpevoli di aver messo in atto condotte che – dietro la presunta regia dell’ex assessore Angelo Coppolino, il quale in tal modo ne avrebbe tratto un ingiusto vantaggio patrimoniale – sarebbero state perpetrate dagli indagati animati dalla speranza di ottenere futuri vantaggi. In particolare, irregolarità riguardanti immobili riconducibili a Coppolino ed ad alcuni suoi familiari hanno spinto il Procuratore Capo della Repubblica Emanuele Crescenti e il Sostituto Procuratore Matteo De Micheli ad avviare un’indagine nel 2014, che ha messo in luce pressioni esercitate dall’ex assessore su tecnici e amministratori compiacenti al fine di occultare, per l’appunto, le macroscopiche difformità ed i conseguenti illeciti edilizi.

Un indagine lunga e laboriosa che ha portato all’emissione dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari coercitive ed interdittive nei confronti di amministratori e funzionari del Comune di Barcellona.

Ad eseguirla i poliziotti del Commissariato locale; ad emetterla il Gip del Tribunale di quel Comune dottor Fabio Gugliotta. Intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati, sopralluoghi, analisi e sequestro di documenti ed edifici sono alcuni degli strumenti investigativi che hanno permesso di muovere specifici addebiti a carico di:
Angelo Coppolino, ex assessore allo Sport e Politiche Giovanili Sportive, Industria, Caccia e Pesca, Servizi Demografici e Toponomastica, Rapporti con i Quartieri, Programmazione e Manutenzione Impianti Sportivi a cui è stata applicata la misura cautelare in carcere in quanto accusato di concussione, induzione indebita di dare o promettere utilità, abuso d’ufficio e falso;
Salvatore Di Pietro, vice Comandante della Polizia Municipale sottoposto alla misura interdittiva della sospensione da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune in quanto accusato di falso ed abuso d’ufficio, nonché di induzione indebita di dare o promettere utilità;
Carmelo Rucci, funzionario dell’Ufficio Tecnico Edilizia Privata, Concessioni Edilizie e Sanatoria sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in quanto accusato di concussione, induzione indebita di dare o promettere utilità, abuso d’ufficio e falso;
Bruno Isgrò, architetto a cui è stata imposta la misura del divieto di esercitare la professione di architetto per 6 mesi in quanto accusato di falso ed abuso d’ufficio;
Francesco Livoti, tecnico comunale sottoposto alla misura interdittiva della sospensione da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune in quanto accusato di falso ed abuso d’ufficio;
Giuseppe Bonomo, tecnico comunale sottoposto alla misura interdittiva della sospensione da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune in quanto accusato di falso ed abuso d’ufficio;
Santi Alligo, ex Segretario Generale a cui è stato imposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza in quanto accusato di uso di atti falsi e favoreggiamento personale;
Roberto Materia, Sindaco del Comune di Barcellona sottoposto al divieto di dimora e di ingresso nel Comune di Barcellona in quanto accusato di abuso d’ufficio per aver revocato illegittimamente l’incarico dell’allora Comandante della Polizia Municipale.

“Sono sereno, ho sempre agito nel rispetto della legge”. Giunge una nota chiarificatrice da parte del sindaco Materia – la cui giunta sarà al momento presieduta dal vicesindaco Filippo Ezio Sottile dato che il sindaco barcellonese è stato al momento sottoposto al divieto di dimora e di ingresso nel comune – il quale ha affermato: “Desidero riferire ai miei concittadini che sono assolutamente sereno, di quella serenità che nasce dall’intimo convincimento, dalla consapevolezza, di avere agito sempre all’interno del percorso tracciato dalla legge, non soltanto in questa vicenda ma in tutta la mia esperienza di vita.

Difenderò la mia posizione, la mia dignità di politico e di uomo, nelle sedi deputate, sostenuto da questi pensieri e dalla professionalità dei miei avvocati, fiducioso, dunque, di poter chiarire tutto in breve tempo”.