Patto per la Falce, De Simone: "Lo rispetteremo. Stiamo ultimando la Vas"

Le carte del per il Patto per la Falce sono bloccate a Palermo, mentre a Messina si lavora per cercare di far andare l’iter di un progetto che sembrava ormai caduto nel dimenticatoio. Un vero e proprio do ut des tra Comune e Autorità Portuale, visto che Palazzo Zanca ha rinunciato ai contenziosi sulle aree per realizzare un imponente spazio verde e ridonare un’area alla città che per troppi anni è stata abbandonata al degrado più assoluto. A mettere tutti attorno ad un tavolo fu l’Università, salvo poi dar vita ad uno scontro istituzionale con l’amministrazione per la location su cui doveva avvenire la cerimonia per le firme.

Dopo 24 mesi la situazione però sembra essersi arenata, dalla Regione attendono risposte circa la Valutazione Ambientale Strategica. Il commissario dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, ha fatto un punto della situazione: “Noi rispetteremo il Patto per la Falce, su questo non vi è dubbio – ha dichiarato oggi in IV commissione – domani ci sarà un’altra riunione in Regione, ci stiamo muovendo per la Vas ma il problema adesso è la Marina Militare. Loro sostengono che noi non dovremmo programmare nulla in quelle aree di loro competenza, comunque quelle sono zone di proprietà dello Stato, chi ha fatto certi accordi lo ha fatto reputando che la Marina non fosse più impegnata in quel territorio. Esiste una clausola nel Piano Regolatore del Porto che afferma che la programmazione sarà attuata solo dopo che la Marina cesserà il proprio compito”. Sulla possibilità di modificare nel prossimo futuro il contenuto del Patto, De Simone è categorico: “Non credo che si possano apporre modifiche, qualsiasi variazione comporterebbe la riapertura di tutto l’iter. E’ importante avere uno strumento approvato”.

Soddisfatto l’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola: “Risponderemo a tutte le osservazioni avanzate dalla Regione, la procedura di Vas sarà così chiusa e poi passeremo all’analisi del Piano Regolatore del Porto. Siamo contenti di ridonare alla città un’area che può essere portatrice di sviluppo, ma soprattutto di senso di civiltà”.

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