Largo ai giovani con “Resto al Sud”. Pappalardo: Oltre un miliardo per accendere imprese. D’Arrigo: Nostro Credo è capitale umano

Un volano incredibile per calamitare imprenditori alle prime armi – under 36 che vogliono edificare nel territorio meridionale una loro iniziativa, un sogno nel cassetto o nel pc che non ha ancora ottenuto un finanziamento utile. Il Piano di attuazione è “Resto al Sud” e riesce a intercettare le nuove generazioni anche in Sicilia, con una presentazione che questa mattina ha spopolato alla Camera di Commercio, con i padroni di casa e con i partners che promuovono il progetto quali il Ministero della Coesione territoriale e la Regione Siciliana, che gestiscono fondi quali Invitalia e collaborano per invogliare i volenterosi e talentuosi come Agenzia Nazionale Giovani. Le risorse disponibili per la misura ammontano a un miliardo e 250 milioni di euro, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020. I progetti imprenditoriali interessano la produzione di beni nell’artigianato e nell’industria o la fornitura di servizi, mentre sono tagliati fuori gli aiuti per la partenza di attività libero professionali e del commercio, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa.

La testimonianza dell’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Sandro Pappalardo ha palesato la determinazione del Governo isolano di stravolgere la mentalità e di creare nuovi posti di lavoro per quei giovani che scappano al Nord a volte prima della laurea. Un dato notevole è già il boom delle domande presentate o in compilazione ovvero 5.143.

«Ci impegneremo a fondo, anzi l’impegno è già preso, ma forniremo sempre più opportunità ai giovani, grazie alle potenzialità enormi d’investimento di questa terra – sostiene l’assessore –. Noi non bastiamo. Faremo entrare stanziamenti europei e attrarremo anche quelli stranieri. Non utilizzate questa iniziativa solo come cassaforte in cui assorbire i soldi. Ci vogliono idee brillanti per farvi valere e risollevare insieme le sorti della Regione. Le difficoltà emergono per mancanza di comunicazione tra tutti noi, le istituzioni, e gli imprenditori ma, insieme alle intelligenze della parte buona della Sicilia, che si attesta al 99%, dobbiamo prenderci una rivincita».

Le agevolazioni sono rivolte ai giovani tra i 18 e i 35 anni compiuti, residenti nelle regioni del Mezzogiorno. «La Camera di Commercio si preoccuperà affinché la vostra idea diventi un progetto concreto e abbia successo sul mercato – dichiara il presidente dell’Ente camerale, Ivo Blandina, davanti ad un pubblico gremito di giovani – un impegno che l’Ente assume sin da adesso. Oggi che siamo nella “casa delle imprese”, alla presenza anche di associazioni di categoria, di sindacati e dell’associazione “Startup Messina”. Vi invito a rivolgervi alle associazioni di settore dedite ad incoraggiare gli aspiranti imprenditori e a predisporvi al loro supporto».

«Spero non siate venuti qui a chiedere esclusivamente quanti soldi vi daremo perché non funziona così – incalza il direttore dell’Agenzia Nazionale Giovani Giacomo D’Arrigo -. Si devono presentare idee e progetti sulla scorta dei vostri talenti, a cui noi abbiamo sempre creduto. L’Agenzia ha lavorato per estendere subito i contenuti del decreto ai fruitori e il senso è stato divulgare l’informazione più puntuale possibile. Non dobbiamo lamentarci ma mettere in campo i vostri modelli economicamente sostenibili. Noi siamo vicini ad associazioni (pensando a Confesercenti e Confcommercio) e comuni. Ci prestiamo all’acquisizione di competenze ottenute con l’esperienza e nell’investimento del capitale umano. Il Sud d’Italia è l’unica parte del mondo dove questo non si applica. I nostri percorsi formativi come ‘Erasmus ±’ servono a lanciare l’occasione di scambio e di mobilità per imparare lingue straniere e confrontarsi con altre culture, farne tesoro e trasferirla nel mondo del lavoro. Possiamo avere a che fare con un giovane laureato e provvisto anche di master ma che magari non ha familiarità con il profilo pratico che è rilevante. Il tratto comune di questo progetto è rintracciare quelle doti innate o apprese nel tempo. Portare a fare esperienza come habitat naturale ed accreditare le grandi idee che non restino morte o in un documento Word ma camminino sulle loro gambe. Oggi, lo esprimiamo in entrambe le sponde dello Stretto (in quella calabra andremo nel pomeriggio ad incontrare anche il sindaco Falcomatà e altri giovani) per unirle sotto lo sviluppo professionale e sociale. L’Area Metropolitana deve sapersi inquadrare in una strategia economica che coniughi le sfumature di due regioni. Ricordiamo che la stessa Agenzia ha erogato quasi otto milioni per la Sicilia e due milioni e 900mila euro  per Messina». Dunque, due province che si specchiano possono risultare due facce della stessa medaglia con l’ambizione di crescere all’unisono ma senza perdere la propria identità e l’immagine evocatrice di altri lidi, investimenti e maggiori competenze da custodire.

Ogni attore che presenta istanza può ricevere un finanziamento fino a 50mila euro. Se la richiesta arriva da più soggetti, il finanziamento massimo è di 200mila euro. Le agevolazioni possono coprire il 100% delle spese.

«Fate molta attenzione – puntualizza il responsabile dell’area Promozione sviluppo nuove iniziative della Banca del Mezzogiorno, Guglielmo Belardi, nel parlare ai giovani presenti in sala – è necessario concentrarsi allo stremo perché il progetto vada a buon fine. ‘Resto al Sud’ è una splendida idea, ma i protagonisti dovete essere voi perché la dovete realizzare». A rappresentare Palazzo Zanca ai lavori, moderati dalla giornalista Manuela Modica, anche l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Signorino: «Apprezziamo molto questa vivacità intorno a Messina, che si propone di creare una rete che collega le attività che l’Amministrazione comunale sta avviando per sostenere la nascita di imprese e favorire la permanenza al Sud, in particolare con lo Sportello per l’imprenditorialità giovanile e femminile».

Ad approfondire gli aspetti tecnici dell’incentivo per la comparsa di nuove attività imprenditoriali giovanili nelle regioni del Mezzogiorno, è Gian Marco Verachi di Invitalia.

<<Il problema che abbiamo nel Mezzogiorno d’Italia è la frantumazione di idee –  chiarisce Giuseppe Coco, Coordinatore degli esperti del Ministro per la Coesione -. Abbiamo costruito un fondo per questa funzione. Le esclusioni di alcune categorie imprenditoriali dal bando consistono nell’evitare comportamenti opportunistici. Il programma è per giovani e disoccupati in grado di elaborare progetti che servono per soggetti che hanno bisogno e che sono sussidiati. Con quest’operazione si intende arrestare il fenomeno dell’emigrazione di gente spesso qualificata. ‘Resto al Sud’ cerca forze energiche del Mezzogiorno che caratterizzino la propria terra anche altrove, questo sì ma che non si dimentichino della loro origine. Il desiderio di ritornare deve essere sempre forte  per migliorare quello che abbiamo lasciato per migliorarci. Com’è accaduto a me che ho vissuto sei anni nel Regno Unito, per poi ritornare. ‘Resto al Sud’ è anche agricoltura con 50 milioni di euro spendibili per altrettanti progetti giovanili che abbracciano la gioventù fino a 40 anni e i cui finanziamenti sono gestiti da Ismea, piuttosto che da Invitalia».

Redazione1

Published by
Redazione1