Via Don Blasco, i 100 metri della discordia

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Via Don Blasco, i 100 metri della discordia

lunedì 12 Febbraio 2018 - 12:43

Cento metri, o anche meno, su un territorio di tre chilometri e settecento metri. Ecco le dimensioni del pasticcio della via Don Blasco, un vicolo cieco nato sull’asse Messina-Palermo che al momento tiene ferma al palo una delle opere più importanti che la città attende da oltre vent’anni.

L’amministrazione aveva annunciato che tutto fosse in regola, tanto da avviare l’inizio dei lavori della nuova strada entro la prima decade di febbraio. Qualche settimana fa la prima avvisaglia, il Genio Civile avverte che alcune aree che riguardano i lavori cadrebbero su territorio demaniale, quindi servono ulteriori autorizzazioni da parte della Regione.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola, mostra sicurezza, spiega come tutti i carteggi e gli studi siano stati fatti al centimetro e non vi dovrebbero essere dubbi. I dubbi però ci sono e vengono confermati dal sopralluogo effettuato qualche giorno dopo proprio dai tecnici del Demanio Marittimo regionale, che registrano un’invasione dei lavori in una porzione di territorio che non riguarda il Comune di Messina.

Tesi confermata anche dalla relazione arrivata lo scorso fine settimana da Palermo e che di fatto blocca i lavori. Nello specifico si tratterebbe di una piccola rampa che si trova verso il mare subito dopo il cavalcavia di Maregrosso, che invaderebbe un’area di cento metri di zona demaniale, mentre i lavori dovrebbero riguardare una zona che si estende per poco meno di quattro chilometri. Una piccolezza che però fa capire quanto i dubbi dell’ufficio tecnico regionale non fossero infondati.

Lo stesso De Cola chiarisce: “Noi abbiamo inviato tutti i documenti, già prima che arrivasse la nota della Regione. Abbiamo tutta l’intenzione di superare ogni ostacolo nell’interesse della città”.

De Cola poi rincara la dose: “Credo che  a qualcuno non faccia piacere che sia l‘amministrazione Accorinti a are il via ai lavori della nuova via Don Blasco, ma non abbiamo intenzione di fermarci”.