“Modello di città, no strada confinata per Isola pedonale”. Sicilia Futura: Pizzino aveva di meglio che esprimersi su 800 correzioni

“L’isola pedonale non è una strada chiusa al transito ma un modello di città che va studiato ed applicato in alcune porzioni del territorio e, soprattutto, condiviso con tutti, nessuno escluso. Il teatrino da campagna elettorale ancora continua, dopo settimane di estenuanti discussioni in aula su questa materia nevralgica, che ha visto l’assessore Cacciola ritirare la delibera”. Da una parte, c’è chi esulta per l’obiettivo raggiunto e dall’altra chi manifesta delusione per l’epilogo della vicenda. Il Capogruppo consiliare di Sicilia Futura Alessandro La Cava ha più volte spiegato che la trattazione di questo argomento non si poteva limitare, per volontà di questa amministrazione, soltanto ad una piccolissima fetta del Piano Urbano del Traffico. Un atteggiamento fin troppo riduttivo per disegnare una visione completa.

Lo schieramento di Sicilia Futura non ha mai rinnegato la necessità di una “isola pedonale” ma ha reclamato un confronto con chi avrebbe dovuto aiutare a comprendere tutti gli aspetti tecnici e burocratici utili per circoscrivere un’area: dallo studio del traffico al monitoraggio dell’inquinamento ambientale e, non ultimo, allo sviluppo economico dello spazio interessato.

 “Forza Italia e Cambiamo Messina dal basso, due facce della stessa medaglia, due schieramenti che hanno tentato di imporre la loro visione di città – va in affondo il Capogruppo – ad un intera assemblea consiliare che ha provato in tutti i modi di mediare tra le due posizioni (solo via dei mille/solo il viale San Martino)”.

“La presenza costante dell’ing. Pizzino in aula, fondamentale per rilasciare i pareri agli oltre 800 emendamenti, per quanto legittima e prevista dal Regolamento, rappresentava un danno economico per la città – commenta la delegazione dei Dr che lo ha esposto anche ai colleghi – ed impediva allo stesso dirigente di utilizzare il suo tempo per rilasciare provvedimenti, ben più importanti, alle tante aziende che attendono da mesi permessi utili per avviare nuovi lavori, creare occupazione e accrescere l’economia”. Alla fine, il buon senso ha prevalso in Consiglio e la delibera, saggiamente, è stata ritirata.

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