Scuola, nuovo contratto nazionale: aumenti salariali fino a 111 euro

Paolo Mustica

Scuola, nuovo contratto nazionale: aumenti salariali fino a 111 euro

venerdì 09 Febbraio 2018 - 11:33

Aumenti salariali per oltre un milione di persone addette alla ricerca e alla pubblica istruzione. È arrivato. Dopo nove anni di blocco si è giunti al rinnovo del contratto nazionale di lavoro che interesserà un milione e duecento mila tra docenti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi e che prevederà – questa la parte più interessante del nuovo contratto – un aumento dei salari da un minimo di 80 euro circa a un massimo di quasi 111 euro da suddividere in tre annualità, il tutto senza alcun aumento delle ore di lavoro settimanali; rimasti invariati anche ferie e permessi.

L’accordo è frutto di una lunga trattativa portata avanti questa notte all’Aran che ha visto il coinvolgimento di diverse sigle sindacali e del Miur. Durante il tavolo tecnico si è verificata una spaccatura tra i sindacati: hanno sottoscritto l’accordo Doc Cgil, Cisl e Uil; fuori dall’intesa Snals e Gilda. I sindacati firmatari spiegano che l’accordo “segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale”.

“Firmato il rinnovo del contratto per , , , che coinvolge 1,2mln di dipendenti. Un impegno preso e mantenuto. Valorizzare chi lavora nei settori della conoscenza è un investimento per il futuro”, spiega il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli in un tweet.

“Firmato il nuovo della conoscenza, dalla scuola, alla ricerca, all’università, agli istituti artistici e musicali. Era giusto e doveroso”, si può leggere in un altro tweet a firma di Marianna Madia, ministro senza portafoglio per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione.

Cos’altro prevede il nuovo contratto.
Fondi del merito. Non saranno più distribuiti dai dirigenti scolastici, ma saranno in parte contrattati a livello di istituzione scolastica e in parte andranno a finire nello stipendio tabellare.
Mobilità. Solo chi ottiene la titolarità di scuola a domanda volontaria non può cambiare per tre anni. Nessun blocco per chi ottiene la titolarità su ambito o si muove perché perde il posto.
Riunioni pomeridiane (consigli di classe, collegi dei docenti, ricevimenti dei genitori). Passano da 40 ore a 80 complessive.
Formazione. Restano i 500 euro per la formazione degli insegnanti all’interno del borsellino elettronico per l’acquisto di computer, tablet e corsi di formazione. La formazione in servizio diventa obbligatoria, ma sarà il Collegio a stabilire il monte ore complessivo annuale.
Tutor. La mansione nell’alternanza scuola-lavoro sarà obbligatoria ma “incentivata”, ossia pagata a parte.

Rinviata la discussione sul tema delle sanzioni disciplinari: “si è ottenuto di rinviare a una specifica sequenza contrattuale la definizione del codice disciplinare con l’obiettivo di una piena garanzia di tutela della libertà di insegnamento”, spiegano Doc Cgil, Cisl e Uil.