Si lavora al nuovo Put, che ne sarà dell'isola pedonale?

Uno studio da 216mila euro, che delineerà il volto della Messina di domani, soprattutto sotto l’aspetto viario. Ad aggiudicarsi il bando sono stati due studi professionali di Bologna, che nei prossimi mesi dovranno redigere il prossimo Piano Urbano del Traffico, il celeberrimo Put di cui il Consiglio Comunale discute ancora oggi.

Se ne ritornerà a parlare mani con la quinta seduta straordinaria sull’isola pedonale di via dei Mille, ma non vi è dubbio che questo fattore possa incidere nell’ambito di una discussione che si trascina ormai stancamente. A testimonianza di ciò vi sono i soli tre emendamenti votati in oltre venti ore di discussione.

La domanda principale è, chi farà il primo passo dando un segnale di grande buonsenso? Il faccia a faccia è tra l’amministrazione e il duo Trischitta-Cucinotta, la prima si è intestardita a presentare una delibera ormai priva di ogni significato, i secondi hanno inondato di emendamenti gli uffici tecnici chiamati ad esprimere il parere su ognuno di questi.

Dalla seduta della scorsa settimana si è visto anche traballare l’asse centrosinistra-Cambiamo Messina dal Basso, Gaetano Gennaro si è visto bocciare il proprio emendamento dai gruppi Dr-Sicilia Futura (alleati all’interno del Pd) mentre anche gli accorintiani, sollevando dubbi circa l’ordine con cui venivano presentati gli emendamenti, hanno dato una grossa mano d’aiuto al capogruppo di Forza Italia.

Il teatro dell’assurdo tornerà a riunirsi domani alle 13, in scena andrà l’ormai consueto antipasto di campagna elettorale dove la regola sarà “la mia isola è più bella della tua, quindi o si fa come dico io o niente”.

Una tattica che ha come chiaro obiettivo quello di non far mettere la medaglietta dell’isola all’avversario di turno a pochi mesi dal voto. Ma tecnicamente, la creazione del nuovo Put allontana ogni ipotesi di pedonalizzazione permanente di qualsiasi via.

Domani molti consiglieri chiederanno all’amministrazione quali criteri sono stati suggeriti alle due società incaricate di redigere il Piano, contestando l’eccessiva autonomia con cui è stato eseguito l’iter. Il rischio è quello di votare una pedonalizzazione che potrebbe contrastare il Put che verrà, un rischio che nessuno vuole correre.

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