Personale Comune, La Cava: Surplus dipendenti nelle stanze dei partiti e sedi Quartiere. Distribuiti male? Realtà disposte ad assumere bloccate

Redazione1

Personale Comune, La Cava: Surplus dipendenti nelle stanze dei partiti e sedi Quartiere. Distribuiti male? Realtà disposte ad assumere bloccate

mercoledì 07 Febbraio 2018 - 16:05

“I 30-35 dipendenti previsti e remunerati da Pianta Organica comunale nelle sedi di Circoscrizione, forse, fanno fatica ad arrivare nei locali in cui risultano assunti perché in quei contesti non si trovano o non si riescono a contare durante la giornata. E poi non saranno troppi? Stessa cosa dicasi dei tecnici che prestano servizio nelle stanze di partito di Palazzo Zanca, un surplus inusuale che potrebbe trovare una collocazione diversa e più fruttuosa.  Questa Amministrazione comunale non ha voluto capire che per sviluppare economia in città deve ottimizzare i servizi”. A trarre questa riflessione è il capogruppo di Sicilia Futura Alessandro La Cava che ha chiesto nella VII Commissione l’elenco dell’intero organico in tutti gli uffici con le relative qualifiche.

“La gestione Accorinti, attraverso il suo assessore competente – rimarca La Cava – fa sapere che si rileva carenza delle risorse umane viste le assunzioni nel settore manageriale. Ma se anche ci fosse carenza anziché una cattiva distribuzione, condizione più plausibile, in entrambi i casi il risultato è che si sguazza nel pantano burocratico, bloccando i servizi dall’Urbanistica al Patrimonio e traducendo il contenitore malfunzionante in un arresto dell’economia”.

Secondo il responsabile del team di Sicilia Futura, le pratiche restano negli uffici quali ad esempio le concessioni edilizie che non vengono rilasciate arrecando danno ad imprese e liberi professionisti. Appaiono difficoltà a fornire le giuste autorizzazioni. Gli uffici Patrimonio e Viabilità rischiano di costringere grosse società ad effettuare considerevoli investimenti fuori Messina. Il riferimento è ad una società nazionale partner di Enel che si chiama Open Fiber che si occupa di installare fibra ottica ed è disposta a spendere sul territorio la bellezza di 22 milioni di euro da più di 10 mesi. “Insomma, vuole investire una cifra del genere che darebbe posti di lavoro anche agli autoctoni – osserva La Cava – e non riesce a farlo perché non trova un accordo facile con i vertici municipali”. Eppure con la vicina Catania ha siglato una convenzione con un protocollo d’intesa finanziariamente persino più consistente. L’intervento che si dovrebbe eseguire su Messina, per il momento, esclude le periferie da Ganzirri a Villafranca, da Tremestieri a Santa Margherita e le zone montane.

Il Consigliere in quota SF chiede di verificare se i dipendenti siano suddivisi correttamente e in alternativa assegnare incarichi esterni (laddove manchino) a tecnici, geometri, architetti ed ingegneri per risolvere in tempi brevi il problema e dare respiro all’economia locale…ricordando che “nelle sedi comunali di Quartiere il personale esiste sulla carta ma non sempre corrisponde alla realtà nello svolgimento dei compiti”.