Fascino e cruda verità della Berlino del Terzo Reich, ecco il nero d'assenzio di Felice Bucalo

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Fascino e cruda verità della Berlino del Terzo Reich, ecco il nero d'assenzio di Felice Bucalo

sabato 03 Febbraio 2018 - 09:22

Violento, ancestrale e passionale. Ecco il Nero d’Assenzio di Felice Bucalo, giocane scrittore di origini messinesi, che in modo accurato e coinvolgente ha voluto raccontare in modo veritiero la Berlino del Terzo Reich. Tutto questo con gli occhi di Klass, giovane esponente dell’Sde, il reparto delle Ss dedicato allo spionaggio.
Un romanzo noir per nulla banale e scontato, dove i sentimenti venduti a buon mercato non trovano spazio, dove tutti i protagonisti appaiono cattivi e violenti, così come pretendeva la società di quel tempo. Klass non fa eccezione, già a partire dall’addestramento militare e spirituale nell’accademia delle Ss, qui il suo spirito incontra la forza esoterica della rota solare e delle rune, simboli riscoperti da quel neopaganesimo chiamato nazionalsocialismo, così come voluto da Heinrich Himmler, duelli e lotte a petto nudo sopra la neve rappresentavano la normalità.
Klass diventa parte integrante di un sistema dove tutto è patria, anche versare del whisky sulle ferite sanguinanti dei prigionieri torturati. Questa è la Berlino ufficiale, fatta di totale dedizione verso la svastica divenuta vera e propria icona religiosa, ma quando cala la notte entra in scena un’altra città. La Berlino delle feste mondane in pieno stile bohemien, degli imprenditori, dei nobiluomini e degli ufficiali, l’altro mondo di Klass. Un mondo fatto di passionalità crude, irruente, di musiche ottocentesche, di alcol (l’assenzio era molto in voga nei salotti bene dell’Europa Centrale) e droghe. Una Germania Mittleuropea lontana dal fronte e dalle camere a gas dei campi sterminio, due aspetti che non sono toccati nel romanzo, anche perchè l’Sde non c’entravano nulla con la persecuzione e i rastrellamenti.
L’amore e la dedizione per la patria incontra i vari amori di Klass, come quello per Maddalena, volitiva patriota polacca che sogna la libertà per il proprio popolo, caduto sotto i colpi della Wehrmacht l’1 settembre del 1939. Anche Maddalena è figlia del suo tempo, non è una ragazzina fragile e sognatrice, ma una combattente, una pugile. Insomma un romanzo per nulla scontato e coinvolgente che Bucalo ha voluto dedicare a Messina: “Avrei potuto raccontare la comune storia d’amore dell’ufficiale delle Ss pentito dopo aver incontrato la ragazza ebrea, ma la letteratura contemporanea è piena di storie così – ha commentato Felice Bucalo durante la presentazione alla libreria Dedalus al fianco della moderatrice Eleonora Urzì – in questo libro tutto è stato voluto così com’è, sono tutti personaggi che oggi definiremmo dalla parte sbagliata. Ho raccontato una società, questo libro nasce dalla mia formazione umanistica e militare”.
Foto Rocco Papandrea