Assessore Razza smonta Rete Ospedaliera: Tabella arida e fredda. Entro marzo revisione con dialogo. Stop a follia di contratti equivoci

Redazione1

Assessore Razza smonta Rete Ospedaliera: Tabella arida e fredda. Entro marzo revisione con dialogo. Stop a follia di contratti equivoci

venerdì 02 Febbraio 2018 - 20:33

“Diverse incertezze e refusi della Rete Ospedaliera hanno indotto ad una nuova deliberazione che nel totale paradosso di un’Amministrazione che funzioni non è stata mai trasmessa alla Commissione di settore. Cosa fare dunque di questo modello claudicante che non rispecchia l’anima di ogni territorio? Il 28 dicembre ho dato mandato di revisione. Entro la fine di febbraio ne discuterò con i deputati competenti. Entro marzo con gli Ordini professionali e le Associazioni. La Riorganizzazione delle Aziende è di tutti”. Così, l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, braccio destro del Governatore Nello Musumeci, è intervenuto nel convegno di Messina con risolutezza e con una disamina di profonda conoscenza del comprensorio. Non vi potrebbe non calarsi anima e corpo avendo genitori originari di quest’area geografica, precisamente madre messinese e padre taorminese.

“Il 31 dicembre sarebbe stata in vigore la scadenza con chiusura di diversi reparti, che, secondo la delibera invece non dovrebbero chiudere – riecheggia Razza -. Questa versione rischiava di impattare negativamente sui cittadini. A Catania per esempio era previsto la cancellazione di Ematooncologia al Garibaldi. Mancata efficacia della convenzione. Questo non è accaduto solo per assunzione di responsabilità del Governo in carica che ha voluto lo slittamento dei termini di scadenza di sei mesi col benestare del Ministro. Anche il DM70 è frutto di una interlocuzione con quest’ultimo. La Rete deve essere rivista e corretta per parlare al territorio. Non ci deve essere un clima politico per questa ricetta. I Dea per esempio si allineano in tutte le Regioni invece in Sicilia si sono attuate scelte differenti. Alla fine il documento non è altro che una tabella arda e fredda che se ne infischia dell’identità delle varie zone”.

“Siamo poi arrivati alla follia – incalza il titolare della materia Salute alla Regione – quando ho dovuto sospendere i concorsi di Unità operativa complessa per incongruenza nei contratti dei dirigenti medici. Esisteva una clausola che salvaguardava il dipendente e il suo stipendio anche in caso di abolizione dello stesso reparto. Di conseguenza inaccettabile perché produceva un danno erariale. Ecco perché lo stand by”.

Secondo Razza il Riordino non deve soddisfare i parametri dell’economia. Oltre alla ospitalità bisogna garantire la formazione. Arnas esiste per questo. Ancora la Rete mostrava delle falle: Aziende che si identificano con la disciplina di emergenza, non possono fare Oncologia. Non c’erano specificità”.

“Ancora una rivelazione non troppo sconosciuta. “La Sicilia è carente di Istituti di Ricerca. Ce ne sono tre – illustra l’assessore -: uno a Messina, a Troina e poi l’Ismet a Palermo. Il motivo è che i costi sono superiori rispetto a quelli degli ospedali. All’Ismet ho concesso una proroga di quattro mesi anziché di un anno proprio per questioni di vantaggio per le casse regionali, ricevendo anche delle critiche. Si deve considerare il valore degli investimenti. Ci attestiamo con una mobilità passiva di 250 milioni di euro. La convenzione con il Rizzoli è pari a 22 miioni, più un milione di locazione al Sistena Sanitario nazionale. Registriamo dunque una mobilità passiva verso il Rizzoli, nel 2016 altri 4 milioni. Sto aspettando di sapere l’incidenza del 2017”.

Sulla stessa scia… Razza si e ci domanda “quanto è costata la convenzione tra il Bambin Gesù e il Sirina di Taormina? Però dopo un decennio, non ha ancora fatto partire l’Utin che avrebbe dato un maggior senso”. “Dobbiamo concepirci come azienda – prosegue l’espressione del Governo Musumeci -. Il criterio delle stabilizzazioni non può essere diverso in ogni città e persino diverso nelle aziende della stessa città. Il prossimo 20 febbraio io attendo le tabelle. Messina partecipa alla riorganizzazione. L’Irccs è un bene per tutti in una città come anche una struttura universitaria, purché sia funzionante e redditizia. Sempre per Messina si deve valutare l’estensione del territorio anche nella riforma di Seus e del 118. Il numero delle guardie mediche è reputato eccessivo, a volte inutile. Allora, io invito all’osservazione. E’ meglio avere più ambulanze con medico a bordo piuttosto che Guardie sparse? Il 5 febbraio nominerò amministratore di Seus. Ho firmato il decreto Fondi ex art. 20. E’ necessario assicurare continuità assistenziale con Pta, Pte ed ambulatori. Il territorio deve essere protagonista”.

Allo stato dell’arte, parafrasando l’assessore, sarebbe più proficuo tagliare le guardie mediche e mantenere le ambulanze medicalizzate. Questo rappresenta un punto avanzato di condivisione, con operatori e cittadini al centro del sistema. “C’è una sproporzione di posti letto tra pubblico e privato. Appare la mobilità passiva verso le cliniche private incomprensibilmente frequentate. Ho inserito il criterio di premialità per strutture d’eccellenza. Avremo molti ricorsi ma la Corte dei Conti ci ringrazierà”.

Foto Rocco Papandrea