Santalco e “vedovanza istituzionale” ex Province: Congelati i servizi alla popolazione. Garanzia a dibattito politico

Redazione1

Santalco e “vedovanza istituzionale” ex Province: Congelati i servizi alla popolazione. Garanzia a dibattito politico

lunedì 22 Gennaio 2018 - 14:46

“L’attuale Commissariamento, anche se sta producendo positivi riscontri a salvaguardia degli equilibri finanziari dell’Ente, non appare sufficiente in una visione di democrazia partecipata. Ritengo quanto mai necessario che venga ripristinato il rapporto di prossimità tra le ex Province e la cittadinanza, sciogliendo quell’intricato rebus normativo che a partire dal 2013, con una legge di riforma nata sotto una cattiva stella”. Il Capogruppo consiliare di Felice per Messina Giuseppe Santalco punta il dito sulla questione che “non ha fatto altro che generare confusione nei messinesi e nei siciliani”.

L’impasse nella quale sono cadute le Città Metropolitane ed i Liberi Consorzi ha finito per congelare i servizi alla popolazione, lasciando fuori dagli enti quella necessaria dialettica politica che serve a garantire il bilanciamento degli interessi e trasformare i programmi in attività concrete.

Il dibattito politico, perciò, deve tornare ad animare la vita istituzionale delle ex Province per garantire che al loro interno vi siano rappresentate tutte le forze politiche attive nella comunità di riferimento ed i Sindaci possano continuare a svolgere un ruolo propositivo di raccordo tra il territorio e l’Ente intermedio.

“Mi è impossibile tacere sugli sforzi del Governo Musumeci, che sta resistendo davanti alla Corte Costituzionale sul ricorso presentato dal Consiglio dei Ministri in merito alla legge regionale n.17 del 2016 che ha introdotto il principio dell’elezione diretta dei vertici delle Città Metropolitane, ma tutto questo non è ancora sufficiente”.

“Da Palazzo d’Orleans è bene che giungano rassicurazioni sul futuro delle Città Metropolitane, stabilendo quando si potrà finalmente porre fine al loro commissariamento, facendo in modo che sia il libero elettorato a decidere la guida dell’Ente, ricucendo il rapporto tra l’Istituzione ed i cittadini. Dunque, la Regione dica quando i siciliani potranno tornare a votare, se lo si potrà fare già in primavera, nelle more delle sentenze della Cga e della Corte Costituzionale, magari contestualmente alle prossime elezioni amministrative, o si deciderà di posticipare ulteriormente la chiamata alle urne”.

Santalco auspica che “qualunque sia la data di fine Commissariamento delle ex Province venga garantita l’elezione diretta del Sindaco e degli altri organi metropolitani perché i vertici di tali enti, tra cui i rappresentanti dei cittadini che sono i Consiglieri Provinciali, tornino ad essere espressione della volontà dell’elettorato. Solo così si difenderà tanto la potestà statutaria dell’isola in materia di ordinamento degli enti territoriali, quanto il diritto dei cittadini a partecipare attivamente alle scelte di chi amministra il territorio”.