MessinAmbiente: sequestro di 2 milioni e mezzo di euro, malore per il liquidatore Calabrò

Ennesima mazzata per MessinAmbiente. La Guardia di Finanza ha notificato al commissario liquidatore, Giovanni Calabrò, un sequestro preventivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Il provvedimento è stato disposto dal Gip Mastroeni che ha accolto la richiesta della sostituto procuratore Roberta La Speme.
Al centro del nuovo sequestro il mancato versamento entro il termine del 15 settembre 2016 della dichiarazione annuale dei sostituti d’imposta, delle ritenute operate certificate per il 2015, per un totale di 2.651.152,53 euro. A segnalare il mancato versamento è stata l’Agenzia delle Entrate.
Le Fiamme gialle hanno scoperto che con riferimento al periodo d’imposta 2015 MessinAmbiente ha omesso di versare le ritenute. Il provvedimento colpisce Calabró perché all’epoca era commissario liquidatore e quindi risulta indagato per il reato tributario. In quanto legale rappresentante, il Gip ha stabilito di porre sotto sequestro preventivo “tutte le disponibilità finanziarie costituite da somme di denaro liquidò, conti correnti bancari o postali, libretti al portatore o nominativi, sia bancari e postali“, in mancanza dei beni immobili già individuati dalla polizia giudiziaria.
Alla società di via Dogali sono stati sequestrati 170mila euro, tutto il resto è stato sottratto a Calabrò, che ha accusato un malore tanto da fare ricorso alle cure dei medici dell’ospedale “Piemonte”. Un sequestro analogo era stato operato il 30 giugno 2017 relativo al mancato versamento dell’Iva nel 2014. Vennero bloccati anche in quel caso tutti conti di Calabrò, ma il Tribunale del riesame accolse ricorso dei legali del commissario liquidatore annullando il tutto.

Redazione

Published by
Redazione