Palazzine Fantasma Zafferia, “Falda idrica va deviata”. Iacp “decreta” solo alternativa di interventi provvisori

Redazione1

Palazzine Fantasma Zafferia, “Falda idrica va deviata”. Iacp “decreta” solo alternativa di interventi provvisori

martedì 16 Gennaio 2018 - 16:04

Intere famiglie, composte anche da anziani e bambini, a mollo nell’umidità delle “Residenze Fantasma” che sono localizzate nel villaggio di Zafferia. Appena la scorsa settimana dopo anni di denuncia, per l’esattezza il 9 e l’11 gennaio, l’istituto Autonomo Case Popolari ha intrapreso una serie di visite di verifica che hanno già decretato una risultanza inesorabile: ovvero tutti lotti che sono stati innalzati fino alla lettera L possono andare incontro esclusivamente ad interventi di natura provvisoria, a causa della presenza della falda idrica che pregiudicherebbe una vita sana con l’accumulo di insalubrità nei diversi cantinati e ambienti. Se non si provvede tecnicamente a spostare la falda mentre l’acqua fluisce tra gli strati, il problema di infiltrazione persisterà e creerà danni alla salute degli inquilini, tra cui già qualcuno (qualche persona più avanti con l’età) che si è dovuto adattare all’utilizzo del respiratore. L’umidità di risalita con il riempimento delle vasche degli edifici fa sì che gli abitanti siano in costante pericolo di ammalarsi ma anche per la precarietà strutturale più o meno accentuata negli appartamenti.

Lo Iacp, con il geometra Puglisi, ha formulato un’attività ben precisa di monitoraggio, anche nella giornata di oggi alla palazzina L e un ritorno nelle palazzine A, B e C, comunque già visionate la volta precedente. Attualmente, si può programmare solo una fase esecutiva tampone. A seguire i sopralluoghi, oltre ad essere artefice delle denunce a nome del Comitato cittadino di Zafferia, è il Fronte Popolare Autorganizzato – Sì Cobas con Valentina Roberto, che ha a cuore le vicende esistenziali di “questa parte di mondo”, lasciata a lungo senza risposte e senza opportunità di cambiamento. Adesso, i responsabili di questi fabbricati hanno affermato che si può attuare qualcosa ma il limite è la temporaneità dell’operato.

La verità è che questi complessi non si sarebbero dovuti neanche realizzare, non lì, non in quel tragitto in cui scorre la falda acquifera. Il Genio Civile fa particolare riferimento e obietta sulla disposizione del lotto L, l’ultimo in ordine cronologico che poteva non essere costruito e che è all’esame proprio oggi del geometra dello Iacp.

In quest’ultimo immobile, “si dovrà installare anche un ascensore – riferisce la Roberto in contatto sempre con la dirigente dello Iacp Giacobbe – si deve applicare un termocappotto all’esterno dei palazzi ed altri interventi specifici sulla terrazza. Senza contare che in questo stabile manca l’abitabilità e tutti i soggetti che vi soggiornano sono privi di contratto, in situazione di abusivismo”.

Ricordiamo che in queste case si è registrata una vittima che è Cristian Barbuscia, un ragazzo di 17 anni che ha abitato nella palazzina N, affetto da tetraparesi spastica con complicanze dettate dalle patologie respiratorie e che ha trascorso l’ultimo mese della sua vita ricoverato all’Irccs Neurolesi – Piemonte.