Personalismo e scelte sbagliate, Accorinti perde pezzi

La campagna di Renato Accorinti è già iniziata, il sindaco già da qualche settimana ha rotto gli indugi confermando la volontà di ricandidarsi per tentare un nuovo assalto a Palazzo Zanca.

Molte cose, però, rispetto a cinque anni fa sono profondamente cambiate, il nome di Accorinti non sembra suscitare più quell’entusiasmo che lo ha portato alla storica affermazione del 2013. Allora, Accorinti riuscì ad essere la perfetta sintesi tra le più disparate (o disperate?) categorie politiche desiderose di un cambiamento radicale.

Liberi professionisti, alti docenti universitari e persone comuni, la barca dell’accorintismo era davvero grande ma poco a poco ha iniziato a svuotarsi e adesso i posti liberi sono davvero tanti, ma il problema che sono davvero pochi quelli che sgomitano per salirci.

Renato Accorinti è in campagna elettorale, dicevamo, a conferma di ciò è quanto accaduto ieri mattina, con un Consiglio Comunale che chiedeva la presenza del sindaco in aula nel giorno della votazione della rimodulazione del Piano di Riequilibrio, peccato che il primo cittadino fosse poco distante da Palazzo Zanca: alla Messina Marathon.

Ma quello che sta creando parecchi dissapori all’interno del mondo accorintiano è la polemica che ha investito il primo cittadino, circa la promessa fatta agli anziani del Circolo di Villa Dante di spendere di tasca propria i 5mila euro necessari per riparare l’impianto di illuminazione.

Tra i banchi del civico consesso c’è già chi urla al voto di scambio, ma questa uscita ha creato subbuglio anche all’interno del gruppo consiliare di Cambiamo Messina dal Basso.

La capogruppo Lucy Fenech e Maurizio Rella hanno stigmatizzato il comportamento del sindaco, in una nota che non è nient’altro la punta di un iceberg fatto di malessere e di incomprensioni circa alcune scelte politiche e amministrative portate avanti negli ultimi anni. Il sindaco ha sempre detto che a fine mandato farà chiarezza circa l’utilizzo dei fondi del suo stipendio da primo cittadino, ma questo non sembra calmare le acque.

In molti ad Accorinti rimproverano l’eccessivo personalismo, una contraddizione per chi ha sempre promosso l’amministrazione dal basso come slogan di questi cinque anni, per non parlare dei rapporti ormai irrimediabilmente compromessi con Indietrononsitorna, che fino a pochi mesi fa ha sempre difeso le azioni della Giunta. Rispetto alla “rivoluzione” di 5 anni fa, Accorinti al momento è il capo di un popolo che non c’è.

In molti, anche all’interno della Giunta, hanno anche criticato la continua lontananza di Accorinti da Messina, come confermano le continue comparsate del primo cittadino nelle reti nazionali. Secondo alcune malelingue, Accorinti nell’ultimo anno avrebbe puntato su una candidatura al Senato in una delle liste di sinistra alternative al Pd, operazione che però non sarebbe andata buon fine.

Questa lontananza dal territorio però alla lunga potrebbe risultare fatale e l’improvviso interesse per villa Dante potrebbe non bastare per riempire i vuoti di una nave su cui, al momento, si sta molto larghi.

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