Predissesto a 20 anni, entro il 15 gennaio Consiglio dovrà esprimere volontà di rivisitazione

Redazione1

Predissesto a 20 anni, entro il 15 gennaio Consiglio dovrà esprimere volontà di rivisitazione

martedì 09 Gennaio 2018 - 14:18

La fretta è stata sempre nemica delle decisioni sia di lieve che ingombrante rilevanza storica. Il peso delle decisioni amministrative poi può influire irreparabilmente sul futuro socio-economico di una collettività. Un altro caso fatidico si ripropone tra gli scranni dell’Aula di Palazzo Zanca in quanto la Giunta Accorinti ha esaminato la proposta al Consiglio della riformulazione del Piano di Riequilibrio a 20 anni varando la delibera che implica un voto entro il 15 gennaio. Il Consiglio dovrà valutare la volontà di riformulare il Piano pluriennale, come si ricava agevolmente dalla semplice lettura della norma. A precisarlo è l’assessore al Bilancio Enzo Cuzzola che “ad onor di verità e chiarezza” reputa l’atto “semplice, alla luce del comma 889, della legge di bilancio. Gli Enti Locali che hanno presentato il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale possono rimodulare o riformulare il predetto piano, al fine di usufruire delle modifiche introdotte dal comma 888, che ne consente, in alcuni casi il prolungamento della durata.

Cuzzola ha appena cominciato “a leggere gli interventi di quanti non condividono questa scelta della Amministrazione, i cui vantaggi l’Assessore Signorino non mancherà di illustrare nella sede opportuna”.

Eppure il Predissesto è stato preferito al dissesto dalle Sezioni riunite di Corte Conti (49/2017) che prendono in considerazione il favor reiteratamente manifestato dal legislatore per le procedure di riequilibrio rispetto al crollo delle casse comunali. Ad introdurre l’istituto del Predissesto è stato il Decreto Legge 10 ottobre 2012 n. 174 meglio noto come «Decreto premi e sanzioni».

Gli Enti Locali che intendono avvalersi di tale facoltà trasmettono la deliberazione consiliare contenente la relativa richiesta alla competente sezione regionale della Corte dei conti e al Ministero dell’interno nel termine di quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Il consiglio dell’ente locale, entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di esecutività della deliberazione di cui al periodo precedente, approva il piano rimodulato o riformulato, corredato del parere dell’organo di revisione economico-finanziaria.

Foto Rocco Papandrea