Cura del ferro, Bisignano: 'Fuori luogo gli attacchi rivolti a Delrio'

Paolo Mustica

Cura del ferro, Bisignano: 'Fuori luogo gli attacchi rivolti a Delrio'

lunedì 08 Gennaio 2018 - 08:02

La cura del ferro promossa dall’attuale Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha fatto discutere molto in queste ultime settimane. I più critici sostengono che Delrio abbia tenuto conto prevalentemente di criteri politico-localistici quando si è trattato di erogare i fondi per il rinnovamento delle infrastrutture urbane italiane, favorendo conseguentemente alcune città a scapito di altre; Messina figurerebbe in tal senso tra le città svantaggiate. Ma stanno così le cose? Non per Michele Bisignano, coordinatore di Labormetro, il quale ha sostenuto: “Non si tratta di scelte discrezionali, ma di finanziamenti erogati sulla base di progetti inoltrati. Pertanto appaiono fuori luogo gli attacchi rivolti al Ministro Delrio, colpevole di aver messo a sistema una serie di interventi, in questo ed in altri settori di sua competenza, non sulla base di spinte politiche e localistiche, ma in base alle richieste dei vari territori concretizzatisi in proposte progettuali cantierabili a breve termine. Un’impostazione ‘strategica’ che ha caratterizzato altre iniziative assunte non solo dal Ministro dei Trasporti, ma anche dal suo collega De Vincenti, Ministro dello Sviluppo e Coesione, connotate da una attenzione per il Sud e la Sicilia”.
Alla cura del ferro – prosegue Bisignano – vanno correlati i corposi investimenti per le infrastrutture aeroportuali regionali, o per le infrastrutture portuali (compreso il secondo approdo di Tremestieri con la annessa piastra logistica) o quei Patti per il Sud per le Regioni Meridionali e le Città Metropolitane (compreso Palermo, Catania e Messina) che, attraverso meccanismi mai sperimentati prima di concertazione territoriale, hanno portato finanziamenti per miliardi di euro in base ai progetti esecutivi presentati.
Ed in tale quadro di iniziative concrete, e non annunciate in maniera sloganistica, va tenuto presente anche il recente Decreto per il Sud, che prevede, fra l’altro, l’istituzione delle Zone Economiche Speciali nelle Regioni Meridionali, tramite un raccordo ed i territori, che già si vanno attrezzando, a differenza del nostro territorio che, al di là di tutti i proclami e le polemiche spicciole, non ha ancora presentato una proposta ufficiale credibile ed organica.
Sottolineo questi aspetti, ai quali potrei aggiungere altri dati ed elementi, non per voler fare il ‘difensore d’ufficio’ di uomini di governo che non conosco, ma come contributo di approfondimento espressione di una ‘libera-mente’. E ‘liberamente’ di fronte ad attacchi reiterati e spesso strumentali, mi chiedo cosa abbiano fatto i predecessori dei Ministri Delrio e De Vincenti per il Sud. E mi viene in mente un certo Tremonti, che, su imput della Lega Secessionista e delle lobbies del Nord Italia, da Ministro dell’economia bloccava i trasferimenti finanziari e gli investimenti per il Mezzogiorno, per farli dirottare nella sua amata ‘Padania’ (il cui progetto nella disattenzione generale, sta tornando in auge, mimetizzato in maniera raffinata da Autonomie Speciali e Macroregioni). Iniziative che venivano assunte con l’avallo di certa stampa populista che era e continua ad essere contro il Meridione, e dei Governi del tempo che non erano certo guidati da Renzi o Gentiloni.
Per tali considerazioni – conclude Bisignano – ho deciso di intervenire collegandomi ai fatti. Fatti concreti che, come è stato ammesso recentemente dal Presidente della Regione Musumeci consentono alla Regione Siciliana di potere disporre nel triennio 2018-2020 di sette miliardi di euro per investimenti, grazie ai fondi comunitari europei, ai fondi di Coesione ed al Patto per il Sud, pur a fronte di quasi sei miliardi di euro di disavanzo e dei debiti accumulati nei vari Governi Cuffaro, Lombardo (di cui faceva parte l’attuale Vicepresidente ed Assessore Armao) e Crocetta”.