Perché 4 anni di incuria al Centro sociale Villa Dante? Comitato anziani e consigliere Zuccarello: Chi lo frequenta voleva autotassarsi

Redazione1

Perché 4 anni di incuria al Centro sociale Villa Dante? Comitato anziani e consigliere Zuccarello: Chi lo frequenta voleva autotassarsi

venerdì 05 Gennaio 2018 - 14:02

Servizi igienici non agibili e ripugnanti anche solo da guardare per le scarse condizioni igienico – sanitarie, umidità nel soffitto e pareti, vetri frantumati, pubblica illuminazione precaria in mezzo al verde e sei dipendenti remunerati dal Dipartimento Servizi Sociali del Comune (forse troppi per quell’unico compito di custodia?). Questo è lo stato funzionale o meglio non funzionale del Centro sociale di Villa Dante dove gli anziani si volevano autotassare per ottenere un impegno economico di ristrutturazione, equivalente a un diritto calpestato da ben 4 anni. Ma è stato impedito loro di attuare la proposta di buona volontà dagli stessi vertici di Palazzo Zanca che non voleva affidare a terzi lo stabile.

A rispolverarlo è il consigliere Daniele Zuccarello che, questa mattina sui luoghi, ha riecheggiato la situazione, in collaborazione con il collega Nicola Crisafi e l’associazione “Sicilia Terra Nostra”, avendo peraltro ospitato il presidente del Comitato, Pippo Maganza, in una delle sue sedute di Commissione Patrimonio di quasi un anno fa (febbraio 2017).

Erano stati preventivati 30mila euro dall’ingegnere Francesco Ajello del Dipartimento Manutenzione Immobili Comunali, lo stesso che ha detto di non poter erogare la somma preventivata perché non è stata votata la Variazione di Bilancio, che comunque sarebbe stata bocciata a fine dicembre. La conferenza stampa di oggi nei locali del Centro, promossa da Zuccarello, mette in luce il degrado assoluto del fabbricato che doveva essere riqualificato insieme ai campi da tennis e agli spogliatoi ubicati all’interno dello stesso immobile.

Per l’esecuzione dei lavori, la Giunta ha autorizzato la spesa di 30mila euro sul capitolo di spesa 20771/1 ma il paradosso è che questo budget sarebbe dovuto essere investito entro il 2017, con una gara da espletare entro il 31 dicembre 2017, in base alla delibera firmata dal dirigente Ajello. Lo stesso atto ufficiale identifica come RUP degli interventi l’ingegnere Orazio Scandura.

Il consigliere del Gruppo Misto, in qualità di Presidente della X Commissione, ha tutte le intenzioni di manifestare ancora entro la fine di gennaio in sede tecnica, con il supporto di Crisafi, l’esigenza di ristabilire un diritto per gli anziani di Villa Dante. Inviterà tutti gli attori coinvolti nella diatriba di chi deve o dovrebbe ripristinare il vivere civile della struttura: dall’assessore Sebastiano Pino con il suo dirigente Ajello, all’assessore Nina Santisi  con il dirigente Zaccone che era, già un anno fa, disponibile a passare le redini della gestione a Sicilia Terra Nostra.

“La competenza del Centro è mista -ribadisce Zuccarello – ma né il Dipartimento Manutenzione Immobili né quello del Patrimonio né quello dei Servizi Sociali ha assunto una posizione netta. Eppure per recuperare questo piccolo stabile, volendo esagerare le previsioni, basterebbero non più di 5mila euro. Mi sono occupato da anni della vicenda tramite la Commissione e sicuramente non lascerò che i reclami di questi anziani si perdano nel dimenticatoio. Costituiscono una rappresentanza vulnerabile che dovrebbe stare a cuore del Management accorintiano. Possibile che passino 4 anni per rendere questo posto dignitoso? Ci batteremo affinché si esegua il ripristino e si regolamenti il servizio di manutenzione e di controllo che non richiederebbe l’utilizzo di ben sei attuali dipendenti, reclutati dai Servizi Sociali”.

Il signor Maganza ricorda che, all’epoca della prima denuncia di non curanza del Centro, era stata organizzata una riunione di Consiglio di Quartiere ma anche una “tavolata” alla presenza del sindaco Accorinti. Ecco tutto questo è solo una lontana rimembranza che non risponde ai bisogni di uno spazio aggregativo che per alcuni dei frequentatori è indispensabile per vincere la propria solitudine.

A volte, gli anziani signori sono stati costretti a trattenere i propri bisogni fisiologici, oltre a parlare di bisogni umanamente e psicologicamente complessi, racchiusi nella mancanza di famiglia e necessità di ritrovarsi con i propri simili, anche solo per giocare a carte e mangiare in compagnia in una struttura pulita e consona al senso civico.

Foto Rocco Papandrea