La Corte dei Conti "rimanda" i bilanci del Comune, Cuzzola: "Scenario vecchio e superato"

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La Corte dei Conti "rimanda" i bilanci del Comune, Cuzzola: "Scenario vecchio e superato"

venerdì 05 Gennaio 2018 - 12:09

Quarantacinque pagine al vetriolo, trentadue osservazioni che rischiano di minare le basi economiche su cui poggia Palazzo Zanca. La Corte dei Conti regionale ci va giù duro, la delibera arrivata ieri a scosso il Comune, ma per l’amministrazione non si tratta di un fulmine a ciel sereno.

L’udienza degli esponenti della Giunta è stata effettuata lo scorso mese di ottobre, l’atto risale al 28 dicembre, l’organo contabile getta più di un’ombra sui bilanci Consuntivo 2015 e Previsionale 2016-18. Ma soprattutto si critica il continuo rimandare tutto ad un Piano di Riequilibrio già più volte ritoccato, ma ancora in attesa dl definitivo parere del Ministero.

La stoccata finale è arrivata sul concordato di Messinambiente, la Corte dei Conti mette in discussione l’effettiva copertura finanziaria, soprattutto per quanto riguarda gli anni successivi al 2019. In pratica è stato smontato pezzo per pezzo il castello su cui poggiano le basi economiche delle azioni amministrative della Giunta Accorinti.

L’assessore al Bilancio, Enzo Cuzzola, si veste da pompiere e spiega: “Questo documento è il frutto della nostra udienza di ottobre, non di dicembre. Ma soprattutto fa riferimento ad uno scenario vecchio, vale a dire quello tra il 2015 e il 2016. Da allora la situazione è cambiata, il monte debitorio dell’ente è diminuito e adesso possiamo permetterci molte più manovre rispetto al passato. Risponderemo alle osservazioni avanzate dalla Corte dei Conti, abbiamo sessanta giorni di tempo per presentarci in Consiglio Comunale”.

Sul tema del Piano di Riequilibrio, Cuzzola lancia qualche stoccata alla Corte dei Conti: “Piaccia o non piaccia il Legislatore ha stabilito per una rimodulazione del Piano non più su base decennale ma ventennale. Ciò comporta che le spese per i debiti non saranno più del 10 ma del 5%, questo farà in modo ai Comuni di avere molto più respiro. Per pagare debiti non si possono aumentare le tasse, ma diminuire le spese e grazie a questa manovra avremo le mani molto più libere”.