Quinteatro presenta la Serata Pirandello

Maria Antonella Saia

Quinteatro presenta la Serata Pirandello

mercoledì 27 Dicembre 2017 - 15:05

Nell’ambito delle celebrazioni del 150 ° anniversario della nascita di Luigi Pirandello anche la Stagione quiNteatro, organizzata da Le Alte Terre di Mezzo, di Tania Alioto, in collaborazione con il Comune di Milazzo e diretta dal regista e attore Giuseppe Pollicina, venerdì, alle ore 21.00, proporrà una serata dedicata al grande drammaturgo siciliano mettendo in scena gli atti unici dal titolo “Sgombero” e “L’uomo con il fiore in bocca”.
SGOMBERO
Già composta nel 1918 questa novella è imperniata sulla protagonista, Lora.
Lora è uno dei personaggi “esclusi”, “rifiutati” da Pirandello, come la sciantosa di “Questa sera si recita a soggetto” e tanti altri ancora che ritrovati nei suoi scritti, riprendono vita completando a loro modo quella “commedia umana” che è tutta l’opera di Pirandello.
Lora cacciata dalla famiglia e costretta a fare la prostituta, ritorna a casa per la morte del padre, sul cadavere del quale rovescia tutta la sua rabbia di figlia rifiutata. Testo che dalla novella è stato adattato per le scene e che grazie a quella grande attrice che è stata, Paola Borboni, lo ha portato al successo. Dopo di lei poche altre attrici si sono cimentate in questo monologo, fra cui Rosa Di Lucia, Franca Nuti e Zora Piazza.
Testo, quindi, quasi inedito per le scene nel panorama teatrale italiano.


L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA
La pièce racconta la storia di un uomo gravemente malato e prossimo alla morte; questa  situazione lo spinge a indagare nel mistero della vita e a tentare di penetrarne l’essenza. Per chi, come lui, sa che la  morte è vicina, tutti i particolari e le cose, insignificanti agli occhi altrui, assumono un valore e una collocazione diversa. L’altro personaggio è un avventore del caffè della stazione, dove si svolge tutta la scena; un uomo qualsiasi, che la monotonia e la banalità della vita quotidiana hanno reso scialbo, piatto e vuoto a tal punto che il  dialogo tra lui e il protagonista finisce col diventare un monologo, quando quest’ultimo gli rivela il suo terribile segreto.
La morte prevista e la morte imprevista. La vita non ha nessun valore in sé, ma quando l’individuo – sulla strada della morte – la osserva, anche i gesti quotidiani insignificanti acquistato un valore vitale. Immaginarsi simile alla stoffa significa affidarsi a cose che sembrano eterne. La vita non si conosce, però si sente il bisogno di viverla e a disprezzarla quando la morte è prevista, in modo da potersene andare con meno dolore.
Sul palco del Teatro Trifiletti, ad interpretare la piéce, saliranno i bravissimi Fabio Sarti e Patrizia Ferraro che regaleranno al pubblico incredibili emozioni dalle quali lasciarsi travolgere.