Caldaia Sicura e riforma Statuto Amam, Gennaro: Solo appalto riavvierà servizio e ingaggerà gli stessi lavoratori

Redazione1

Caldaia Sicura e riforma Statuto Amam, Gennaro: Solo appalto riavvierà servizio e ingaggerà gli stessi lavoratori

mercoledì 20 Dicembre 2017 - 14:12

Tra le mura dell’Aula consiliare, è partita la discussione per accertare le Società Partecipate al fine di razionalizzare i costi ovvero sul provvedimento di revisione straordinaria ex art. 24, decreto legislativo 19 agosto 2016 n° 175, come modificato dal decreto legislativo 16 giugno 2017 n° 100. Ieri nella seduta di Consiglio comunale, è caduto il numero legale sulla mozione di inversione dell’ordine del giorno ma sono stati inseriti nella valutazione tre emendamenti di cui due della consigliera Antonella Russo ed uno di Alessandro La Cava ed un subemendamento a firma di Gaetano Gennaro e Giuseppe Siracusano. La sessione straordinaria è decaduta.

Ad accendere i riflettori sulla faccenda di Caldaia sicura sono stati La Cava che chiede di non cassare, nello Statuto, il capitolo in cui si dispone l’adempimento del servizio da parte di Amam e Gennaro e Siracusano con l’istanza di assegnare questa attività con una gara d’appalto per il mantenimento di una decina di operai.

Il Consiglio si riunirà oggi – mercoledì 20, alle 18:30, in seduta ordinaria.

Abbiamo già assunto una nuova posizione – svela il consigliere comunale Pd Gaetano Gennaro -. Abbiamo deciso con il collega Siracusano di presentare questo subemendamento dove diamo un indirizzo politico per il fatto che, secondo noi, la gestione del servizio delle caldaie dovrebbe svolta direttamente da Palazzo Zanca, attraverso un appalto pubblico e clausola di salvaguardia per i lavoratori specializzati nel settore. Mentre l’Amministrazione sta proponendo di internalizzare il servizio, di darlo in affidamento all’Azienda Acque Meridionale e di coordinarlo con un personale che dovrà essere assunto dagli uffici di zona Ritiro e non abbiamo capito con quali modalità. Questo criterio è molto allarmante perché potrebbe caricare di ulteriori spese la Casa comunale. I vertici ci dicono che si risparmierà ma non abbiamo potuto leggere né alcun cenno nero su bianco né una spiegazione in qualche riga documentale che ci illumini sulle spese di oggi e domani per confrontarle, sulla remunerazione di un tecnico di una società privata rispetto ad una pubblica”.

“Il servizio nel frattempo risulta sospeso –osserva Gennaro -. Molti dei dipendenti sono a spasso, pur essendo una categoria con parecchia esperienza in questo campo. L’unico modo per arrivare alla soluzione del problema è: esternalizzare il servizio, espletare l’appalto correlata alla clausola di tutela occupazionale. Chi vince l’appalto recluterà così anche l’organico idoneo già a portata di mano. In base invece alla trovata progettuale dell’Amministrazione Accorinti, si deve procedere con la modifica dello Statuto dell’Amam come primo passaggio significativo, poi l’Aman dovrà bandire un concorso pubblico e naturalmente espletarlo. Eccessive lungaggini scaturirebbero da tutto questo modo di operare. Per quanto ancora dunque il Comune non sarà in grado di gestire questo servizio? Con un appalto, secondo la nostra proposta, saremo già in carreggiata in un paio di mesi. Nella maniera municipale, sarebbe un salto nel buio. Non riusciamo a vedere all’orizzonte la convenienza nel procedere così come la dirigenza ci profila. E’ chiaro che lo Statuto Amam deve affrontare dei cambiamenti che sarebbe più giusto ottenere con un servizio aziendale in pieno funzionamento. Perché privarne la città?“.

Ieri si è discusso della programmazione Amam durante i lavori consiliari. Una volta introdotto l’argomento Caldaia sicura, Gennaro e Siracusano hanno integrato questo emendamento per riaprire la trattazione ma poi non è stato sufficiente il numero legale per continuare. Nella prossima ripresa della discussione, si toccherà nuovamente il punto della riforma dello Statuto Amam che rappresenta una delle delibere da votare, i due consiglieri del Pd paleseranno con forza la loro convinzione che bisogna fornire un appalto e rifiutano l’idea di internalizzazione del servizio con un aggravio economico.

“Se l’Amministrazione ci dimostrasse che, effettivamente con dati concreti e leggibili, ci sarebbe un risparmio – completa Gennaro -, saremmo disposti a rivedere le nostre considerazioni. Ma se questo non succede io credo che questo risparmio non ci sia e al contrario sia solo fumo negli occhi. La questione dei lavoratori, poi, non si può trascurare. Sempre l’Amministrazione come garantisce la loro assunzione? Il concorso deve essere fatto perché chiaramente l’Amam non può reclutare nessuno per chiamata diretta. Dunque come si può rasserenare questa fascia di personale che necessita di recuperare il proprio impiego?”.

Solo la chance dell’appalto con clausola di salvaguardia può assicurare il reclutamento di queste unità lavorative ed anzi l’Amministrazione, a questo proposito, aveva già avviato degli incontri sindacali con la Fin Cisl, in particolare con il segretario Nino Alibrandi, con cui si pensava di dare ai suoi iscritti un futuro nell’Azienda Acque.