Lavoratori Liberty Lines, OrSa: “Servizio si ferma il 15 e 16 per turni massacranti e accordi di 2° livello”

I dipendenti della società Liberty Lines di proprietà della famiglia Ettore Morace, già Ustica Lines, hanno ormai da tempo perso la fiducia in questo management. Il cambio quasi mensile di Amministratore Delegato, che si sussegue tra figli nipoti e pronipoti della famiglia Morace, il risultato di una gestione aziendale scellerata senza competenze specifiche, non potevano portare che a questo disastro. Ad evocarlo è il sindacato OrSa che ha proclamato uno sciopero per il 15 e 16 dicembre, dichiarato LEGITTIMO nella forma e nelle motivazioni di fondo, anche dalla Commissione di Garanzia, organo di governo deputato a stabilirne appunto la validità. Di contro, la Liberty Lines ha ritenuto talmente infondate le ragioni della sospensione lavorativa, che ha presentato un esposto sulla legittimità.

“Il personale marittimo non può più sopportare questo andamento – sostiene l’OrSa -, atteso che Liberty Lines svolge il servizio di trasporto da e per le isole minori della regione Sicilia con denari totalmente pubblici che ammontano a circa 100 milioni di euro/anno, in parte con finanziamento regionale e parte con finanziamento statale, di fatto con i danari dei cittadini italiani. La busta paga che ormai da circa un anno di incomprensibile lettura persino agli addetti ai lavori, tale da non poter verificare una puntuale rispondenza ai turni loro assegnati, indennità corrisposte, conteggio ferie, insomma, un lungo elenco di inadempienze. Turni di lavoro massacranti di oltre 16 ore di lavoro, senza pausa pranzo, pressioni psicologiche sistematiche, accordi contrattuali di secondo livello con organizzazioni sindacali che ormai dal 2017 non rappresentano la maggioranza dei lavoratori”.

Redazione1

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