Cosap, La Cava: Ridurlo a chi recluta personale e intesa associazioni categoria per 200 assunzioni

Redazione1

Cosap, La Cava: Ridurlo a chi recluta personale e intesa associazioni categoria per 200 assunzioni

venerdì 01 Dicembre 2017 - 13:48

La bellezza di 200 nuovi posti di lavoro forgiati dall’impegno realistico delle associazioni di categoria del settore commercio, attraverso un Protocollo d’Intesa con Palazzo Zanca. Questo carico di responsabilità deriverebbe dall’abbattimento del Canone di Occupazione Suolo Pubblico di una percentuale mai preventivata fino ad oggi. Ad estrapolarlo dalle sue carte è il consigliere comunale di Sicilia Futura, Alessandro La Cava.

“La mia idea – ha fatto risaltare Alessandro La Cava – è quella di creare un protocollo d’intesa con le associazioni di categoria che, a fronte della delibera che andremo ad approvare, relativa alla decurtazione del 70% del Cosap, le stesse s’impegnano nell’anno a materializzare 200 nuove assunzioni.

“Oggi – prosegue il consigliere di Sicilia Futura -, chi richiede uno spazio pubblico lo fa perché ha la volontà di ampliare la propria attività ed ampliare la propria attività significa anche aumentare le unità lavorative per soddisfare al meglio la clientela. In base a questo elementare principio, riteniamo che chi usufruisce di 50 metri quadri come servizio fondamentale alla sua professione deve provvedere a fare almeno due assunzioni”.

Secondo il rappresentante del Civico Consesso, l’accordo con l’associazione di categoria consentirà di fare uno screening su tutto il territorio ed avere realmente la certezza che nell’anno si riescano a calamitare 200 nuove risorse umane con il ricircolo degli affari locali e assolutamente in sintonia con le leggi vigenti. Gli esercenti beneficeranno di una sostanziosa riduzione dell’imposta, connessa al taglio delle assunzioni in nero e dei rischi conseguenti, quindi alzando la forbice dei nuovi reclutamenti occupazionali.

“Una ricetta – ha concluso La Cava – che ha il pregio di esaltare la formula “più lavoro meno tasse”, quello che occorre (non solo a Messina) per fare ripartire l’economia”.

Foto Rocco Papandrea