“Scempio rosso” a Maregrosso, spiccano poltroncine e versante da 11 giorni sotto sequestro. Capitaneria: Tutto fermo

Redazione1

“Scempio rosso” a Maregrosso, spiccano poltroncine e versante da 11 giorni sotto sequestro. Capitaneria: Tutto fermo

giovedì 30 Novembre 2017 - 12:34

Il caso delle sedute di velluto rosso in bella vista, gettate lungo la riviera di Maregrosso, è emblematico di una parte di popolazione (seppur minima) che ritiene la città dello Stretto una vasta discarica a cielo aperto. Il caso denunciato da mesi ha visto un intervento concreto lo scorso lunedì 20, da parte della Capitaneria di Porto, su istanza della Procura di Messina. Insomma, quelle poltroncine appartenenti ad un cinema, se prima giacevano indisturbate, adesso non si possono proprio toccare perché sono state poste sotto sequestro, insieme a tutta l’area della via Don Blasco a ridosso del mare, fino a circa il cantiere della Dea. A dare un segnale perentorio è stato proprio il Comandante della Guardia Costiera, Nazzareno Laganà, con cui abbiamo parlato e che ci ha riferito come non possa essere più articolato nella vicenda perché ci sono indagini in corso. A realizzare il provvedimento il maresciallo Baluci. Andando verso nord, invece, l’Autorità Portuale sta operando con ulteriori lavori. Ma a chiedersi quanto tempo ci vuole per giungere alla risoluzione del caso inanellando le responsabilità è il consigliere comunale Piero Adamo che, già lo scorso 17 ottobre, ha interrogato il Sindaco della Città di Messina, Renato Accorinti, l’Assessore all’Ambiente ed Arredo urbano, Daniele Ialacqua e l’Assessore con delega alla Polizia Municipale, Gaetano Cacciola, senza mai riscuotere una risposta a distanza di oltre un mese.

Pur conducendo verso un’area militare ovvero verso l’Arsenale di Messina, la vergogna regna sovrana su tutta la Zona Falcata, soprattutto pervade ogni discarica abusiva pensando ad un Patto definito per la Falce mai attuato e adottato.

Adamo richiama la sua interrogazione che, regolarmente, dovrebbe ricevere riscontri entro un mese dove chiedeva il numero dei controlli che erano stati effettuati, un report sui reati contro il patrimonio e contro l’ambiente ovviamente in sinergia con la Polizia municipale sezione Decoro, di conoscere a che punto si è fermato il Patto per la Falce. Di questo si sollecita l’adempimento, solennemente stipulato con altri Enti – in primis la Regione Siciliana – e palesemente disatteso.

 “Occorre uno stimolo da parte dell’Amministrazione attiva, quindi sindaco e assessore al ramo – evidenzia il consigliere di SiAmo Messina -. Ribadisco che non c’è stata alcuna risposta alla nota e inoltro una ulteriore richiesta verbale.

La costante attenzione riservata alle problematiche della Zona Falcata e via Don Blasco è un cruccio dell’esponente comunale Adamo. Le attività di monitoraggio del territorio e repressione delle discariche dovrebbero essere ordinarie.

“Nel solco nell’area falcata – in particolare nelle zone limitrofe alla Real Cittadella – e nella adiacente via Don Blasco – ricordava nella nota di metà ottobre – sono presenti scenari abominevoli di inerti, copertoni e materiale di vario tipo (finanche le poltroncine di un vecchio cinema). La Falce e le zone limitrofe malgrado gli sforzi dell’Autorità Portuale finalizzati al rifacimento della strada e della pubblica illuminazione, della Marina Militare che da ultimo attraverso la “Festa della Marineria” ha attirato la presenza di migliaia di utenti, di un imprenditore che ha realizzato il “Parco Don Blasco”, di alcune associazioni che cercano con impegno di far scoprire questi luoghi ai messinesi, continua ad essere un “territorio tagliato fuori” dalla Città a dispetto, viceversa, delle sue immense e straordinarie potenzialità.

E’ naturale, nella funzione di rappresentante istituzionale, voler appurare, nel corso del 2017, la qualità e la quantità degli interventi di controllo e repressione ad opera della Polizia Municipale con riferimento al fenomeno di “discarica abusiva” presente nella Zona Falcata e zone limitrofe; conoscere nell’anno 2017 quali e quanti sono stati gli interventi di pulizia e/o bonifica effettuati dall’Ente Locale direttamente o per il tramite delle proprie società partecipate; pressare e accelerare un maggiore “controllo del territorio” attuando sinergie con altre forze di polizia presenti in Città.

Foto Rocco Papandrea