Impresentabili, Commissione antimafia su Genovese: 'La politica doveva controllare'

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Impresentabili, Commissione antimafia su Genovese: 'La politica doveva controllare'

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sabato 25 Novembre 2017 - 12:40

“Non sono solo i casellari giudiziari che ci aiutano a capire la qualità della classe dirigente”. Parola della Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi. Il nuovo scossone politico-giudiziario creatosi a seguito del maxi sequestro attuato dalla guardia di finanza ai danni della famiglia Genovese ha messo nuovamente sotto i riflettori la questione degli impresentabili, una delle principali accuse rivolte dai vari rivali politici alla coalizione di centro-destra in occasione delle elezioni regionali.
Poco prima delle elezioni, la Commissione antimafia era intervenuta attraverso un accurato controllo su tutti i candidati all’Ars. Tuttavia, i riscontri delle indagini sono iniziati ad emergere soltanto a elezioni concluse perché diversi atti erano coperti dal segreto istruttorio. Da qui l’accusa della Presidente della Commissione antimafia, secondo la quale sarebbe stato necessario in primo luogo un controllo da parte della politica su i vari candidati nelle varie liste: “Il caso di Luigi Genovese, – afferma Bindi – non era tracciabile perché era coperto da segreto istruttorio, ma è evidente che su di lui andava esercitato controllo da parte della politica che invece di essere solo preoccupata di vincere le elezioni doveva essere preoccupata di vincere col voto degli onesti”.