Intitolare spazio a vittime femminicidio, CMdB amplifica invito a invertire diniego per Giornata antiviolenza

Redazione1

Intitolare spazio a vittime femminicidio, CMdB amplifica invito a invertire diniego per Giornata antiviolenza

venerdì 24 Novembre 2017 - 16:09

Domani, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale della violenza sulle donne e come gruppo tematico di Cambiamo Messina dal basso riproponiamo l’intitolazione di una piazza, una via o un giardino alle “Vittime di femminicidio”. Il diniego della Commissione Toponomastica, composta peraltro da soli uomini in contrasto con quanto deliberato dalla Giunta comunale nel marzo 2016, è inaccettabile. Inaccettabile perché ogni segno o gesto è utile per far comprendere determinati atti, stimolare a prevenire le violenze e a riconoscere quei segnali e atteggiamenti che le preludono; essere così semplicemente di aiuto alle donne ma anche agli uomini e complessivamente ad una società più giusta. A ribadirlo è il Gruppo Pari Opportunità Cambiamo Messina dal basso

A sostegno di ciò, ecco i numeri del fenomeno, che non sono quelli presentati nel 2014, bensì tristemente in aumento: nel 2017, dal 1 gennaio ad oggi purtroppo, sono 84 1 le donne uccise nel 2016 sono 120 le donne uccise, nel 2015 sono 128 le donne uccise, nel 2014 sono 136 le donne uccise, nel 2013 sono 179 le donne uccise, nel 2012 sono 157 le donne uccise, nel 2011 sono 130 le donne uccise. I dati a volte nemmeno coincidono, perché alcuni femminicidi passano inosservati o non classificati come femminicidi. A sostegno della nostra proposta citiamo l’intitolazione di altri luoghi simili:

1 http://tg24.sky.it/cronaca/2017/11/22/ministro-orlando-dati-femminicidio.html e-mail: coordinamentopariopportunità@gmail.com Gruppo Pari Opportunità – Cambiamo Messina dal basso nel novembre 2014 a Torino 2 il Giardino dedicato alle “Vittime di Femminicidio”, nel giugno 2015 a Siracusa 3 la piazza “Vittime di Femminicidio” e nel marzo 2017 a Priolo 4 la piazza “Vittime di Femminicidio”.

A sostegno si vedano anche i comunicati dell’Amministrazione comunale, della Consulta delle Organizzazioni sociali e del CEDAV. La notizia della nostra proposta e il relativo diniego hanno avuto ampia eco sui giornali e nell’opinione pubblica, confermando che la motivazione approntata dalla Commissione Toponomastica con il suo “non è il modo migliore per onorarle” riferito alle vittime, non sussiste e non è assolutamente ragione valida per privare la città di un luogo di meditazione e memoria sul femminicidio.

Concordiamo sul fatto che una piazza intitolata alla vittime di femminicidio non sia di certo sufficiente per ammonire su un fenomeno tanto esteso e radicato, così come non lo sono tuttavia una locandina, una panchina dedicata, una sedia con un drappo rosso e/o le tante manifestazioni a riguardo: si tratta di segni, indirizzi attraverso cui far riflettere, stimoli culturali perché il femminicidio sia collettivamente riconosciuto e stigmatizzato.