Cittadini pretendono crediti dal Comune. Un 77enne resta “digiuno”. Cuzzola: Colpa di negligenti

La prova di ritirare direttamente al Palazzo municipale i crediti vantati nei confronti dell’Amministrazione era sicuramente una buona idea, specialmente su bene placet dei delegati al ramo, con tanto di dichiarazioni che avvalorano la prova. Dunque, tanti cittadini hanno messo in pratica l’ascolto degli assessori Cuzzola e Signorino ma invano.

Uno di questi in particolare, un messinese di 77 anni, è tornato a casa a mani vuote sconsolato, per colpa, secondo le dichiarazioni dell’Assessore Cuzzola, della negligenza dei dirigenti del Comune, che “non avevano nemmeno letto le delibere approvate”.

In soldoni, “la colpa è sempre di altri o dei precedenti amministratori o della macchina burocratica comunale, la responsabilità politica della quale, comunque, è sempre in capo agli assessori”.

A puntare il dito sullo schema degli assessori accorintiani che rimane uguale è il “Documento di CapitaleMessina”, formulato dall’esperto di Finanza pubblica Paolo Bitto e del vicepresidente Gianfranco Salmeri.

“Per tranquillizzare il concittadino settantasettenne, che tanto sta a cuore all’assessore Cuzzola, abbiamo allora voluto leggere la famosa delibera di Giunta n.756 del 07 novembre 2017 che apre la porta all’incasso per 18.000 piccoli creditori del Comune. La delibera, intanto, non è munita del parere di regolarità contabile espresso dal responsabile di ragioneria e dà indicazione ai dirigenti dei dipartimenti di trasmettere le proposte al Consiglio Comunale, previa acquisizione del parere dei Revisori dei Conti e di disporre, dopo il riconoscimento del debito transatto i pagamenti della somma a debito”.

“Quindi caro amico settantasettenne (più gli altri 17.999) potete stare tranquillamente a casa: prima del pagamento (ammesso che ci sia la liquidità) dovrete aspettare la delibera di riconoscimento del consiglio comunale ed il parere dei Revisori”.

“In verità, agli Assessori Cuzzola e Signorino nella premessa dell’atto deliberativo riportano che “l’accordo transattivo non può essere ricondotto al concetto di debito fuori bilancio…pertanto l’Ente può attivare le ordinarie procedure contabili di spesa”. Se così fosse, non ci sarebbe stata la necessità di altri passaggi ed i creditori si sarebbero potuti pagare subito, anziché sottoporre gli atti “a un dovuto sindacato di legittimità da parte del Consiglio Comunale”.

Il sospetto è che Accorinti e buona parte della sua Giunta siano già in campagna elettorale, utilizzando le peggiori tecniche della vecchia politica, come quella di creare aspettative destinate a rimanere deluse.

Redazione1

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