Baracche. Orrore su “Nemo” e fallimento negli anni, “Invocano la Protezione Civile”

Redazione1

Baracche. Orrore su “Nemo” e fallimento negli anni, “Invocano la Protezione Civile”

sabato 18 Novembre 2017 - 14:31

Baracche a Messina? Sembra assurdo dirlo ma c’erano persino prima del programma Tv “Nemo” che ha descritto lo spettacolo spoetizzante e non edificante della Città dello Stretto. Dopo l’ennesima VERGOGNA diffusa in tutta Italia da “Nemo” che ha riguardato il rione di Fondo Fucile, il consigliere comunale Libero Gioveni, per esempio, suggerisce al sindaco Accorinti di investire formalmente tutta la neo-deputazione regionale e quella nazionale affinché si persegua questo nuovo indirizzo politico che, stante i fallimenti passati e reiterati negli anni, sembra essere l’unico percorribile per imprimere la necessaria svolta in un settore che finora e per decenni ha fatto “acqua” da tutte le parti!

Il delicatissimo settore del Risanamento e, in generale, le politiche abitative, alla luce sia dell’immobilismo regnante, sia dei fatti concreti che hanno visto finalmente finanziare un’opera come la copertura del torrente Bisconte-Catarratti richiedono di avviare nuovi percorsi politici, amministrativi e normativi diversi da quelli intrapresi negli ultimi 27 anni che includano la possibilità, specie per le zone classificate più a rischio, di SCORPORARE alcuni ambiti di Risanamento, finora finanziati con l’ormai vetusta L.R 10/90 e altre similari, inserendoli nel contesto di progetti da finanziare soprattutto con i fondi della Protezione Civile.

Sottolineiamo anche i pericoli per la salute e la sicurezza di centinaia di famiglie che da tempo attendono l’assegnazione di una dimora dignitosa.

Sono stati numerosi gli episodi che hanno messo a repentaglio l’incolumità e interessato le aree degradate dei vari ambiti: rione Taormina, Fondo Fucile, Fondo Saccà, via Santa Silvia e via Carobonaro a Camaro S. Paolo, così come sono tantissime anche le ordinanze di sgombero emesse nei confronti di quei nuclei interessati da crolli di tetti, “esplosioni” di condotte fognarie all’interno delle baracche o instabilità strutturale degli stessi tuguri, che purtroppo gonfiano a dismisura (senza mai però rapidamente “sgonfiare” per carenza di alloggi) le graduatorie per l’emergenza abitativa.

Se a tutto questo si aggiunge anche l’enorme “piaga” per la salute pubblica riconosciuta persino per legge che è rappresentata dalla presenza dell’amianto “killer” nelle varie baraccopoli cittadine (fra tutte quella, appunto, di Fondo Fucile che abbraccia circa 150 famiglie su cui, tuttavia, la Sua Amministrazione pare stia tentando di risolvere col progetto “Capacity”), non si può non riflettere seriamente sul fallimento della politica messinese e regionale nel settore del Risanamento, che partendo dalla L.R. 10/90 non è riuscita a dare quelle importanti risposte che non solo chi vive in baracca si aspettava, ma anche tutti quei cittadini che si vantano di vivere in una città apostrofata come “porta della Sicilia” o, così come leggiamo anche in qualche cartello di benvenuto, “città d’Europa”!

Il recente e concreto esempio di avvenuto finanziamento per la copertura e riqualificazione ambientale del torrente Bisconte, unitamente all’innovazione dei bandi per le periferie e ai tentativi di attingere da fonti nazionali alternativi come “Italia sicura” per finanziare la messa in sicurezza di aree a rischio, danno la risposta.