Concorsone al Comune, “Annunci avventati. I 51 posti necessitano snellimento procedure”

Redazione1

Concorsone al Comune, “Annunci avventati. I 51 posti necessitano snellimento procedure”

mercoledì 15 Novembre 2017 - 14:26

“BASTA con questi annunci ‘ad effetto’ se non si ha la certezza di avere snellito prima tutte le procedure amministrative propedeutiche al “concorsone”! – analizza il consigliere comunale Libero Gioveni, che invita l’Amministrazione a non sbilanciarsi più su questioni cardine, come il concorso per 51 posti al Comune di Messina ma anche il lavoro e la casa, che da sempre hanno rappresentato, da destra a sinistra passando per il centro, il “leitmotiv” di tutte le campagne elettorali.
In particolare, secondo Gioveni, questo mega concorso rischia di rimanere al momento solo il classico specchietto per le allodole, a causa di un troppo avventato annuncio fatto, rispetto invece ad alcuni step giuridici che ancora sembrano essere allo stato embrionale!”.
Così, l’esponente del Gruppo Misto ha giudicato il modus operandi dell’Amministrazione in Consiglio Comunale durante l’ultima seduta dedicata al “Question time” in cui si è discussa la sua interrogazione presentata sull’argomento, stigmatizzandone la troppa superficialità con cui l’anno scorso si è voluto annunciare qualcosa che a questo punto sembra aver assunto solo i contorni di uno “spot elettorale”.
“Non è giusto illudere migliaia di messinesi in cerca di un’occupazione quando non si hanno le necessarie certezze dettate dalla burocrazia – commenta stizzito Gioveni, che ricorda: le norme sono chiare, non si può procedere al concorso pubblico se non prima avvengono alcune modifiche amministrative (oltre naturalmente all’approvazione di tutti i Bilanci dell’Ente richiesti dal Ministero che si deve esprimere sul piano delle assunzioni presentato dall’Amministrazione)”.
“La L.R. n. 27 del 29 dicembre 2016 – prosegue il consigliere – ha stabilito all’art. 2 che prima di ogni procedura di assunzione pubblica devono essere attivate le procedure di mobilità riservate al personale in esubero delle ex Province regionali (oggi Città Metropolitane o Liberi Consorzi), che però ad oggi non risultano ancora attivate perché la Regione Siciliana non ha ancora stabilito le regole di gestione del processo di mobilità.
“Con questo fondamentale passaggio – rimarca ancora il rappresentante del Consiglio – occorrerebbe anche provvedere alla mobilità esterna volontaria che evidentemente ha i suoi tempi!”.