Torna la "Sarabanda di fiabe". Conferenza stampa

Maria Antonella Saia

Torna la "Sarabanda di fiabe". Conferenza stampa

martedì 07 Novembre 2017 - 17:04

Giovedì, alle ore 11.00, presso la Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele avrà luogo la conferenza stampa di presentazione della rassegna “Sarabanda di fiabe”. Giunta alla tredicesima edizione,  la rassegna si è sempre posta  tra i suoi obiettivi principali non solo quello di mero divertimento, ma anche e soprattutto  quello di avvicinare i bambini alla lettura creando un  momento che metta insieme: educazione all’ascolto, scoperta del valore che le fiabe hanno sempre avuto, e divertimento.

Ogni spettacolo è concepito con la struttura di un racconto. Il narratore presenta situazioni e personaggi, che si animano attraverso l’interpretazione degli attori, e coinvolgono direttamente i bambini all’interno dell’azione teatrale. Fatto che ha sempre suscitato molto interesse e divertimento per bimbi e genitori.

La fiaba, la favola, mentre intrattiene il bambino, gli permette di conoscersi, e favorisce lo sviluppo della sua personalità. Essa offre significato a livelli così diversi, e arricchisce l’esistenza del bambino in tanti modi diversi.

Le fiabe possiedono un alto significato psicologico per bambini di tutte le età, sia femmine sia maschi, indipendentemente dall’età e dal sesso dell’eroe della storia. Dalle fiabe viene ricavato un ricco significato personale perché facilitano dei mutamenti in fatto d’identificazione man mano che il bambino si occupa di problemi diversi, uno alla volta.

Molti sono i modi, si diceva, di arricchimento. Per esempio, – il nostro retaggio culturale trova espressione nelle fiabe, e per loro tramite viene comunicato alla mente del bambino;

– le fiabe possono dare all’educazione morale del bambino un contributo impareggiabile;

– le fiabe abbondano anche di motivi religiosi (Le novelle delle Mille e una notte ne sono l’esempio più lampante, ma anche moltissime storie dei fratelli Grimm);

– le fiabe vanno infine solo ascoltate, lasciandosi incantare. Le interpretazioni degli adulti, per quanto corrette possano essere, privano il bambino della possibilità di avvertire una sensazione: quella di aver affrontato, da solo e con successo, dopo aver ascoltato la storia e meditato su di essa, una difficile situazione.

Noi cresciamo e troviamo significato nella vita e sicurezza in noi stessi perché abbiamo compreso e risolto dei problemi personali da soli, non perché altri ce li abbiano spiegati.

Le fiabe arricchiscono la vita del bambino e le danno un carattere magico perché egli non sa con esattezza come abbiano fatto queste storie a operare in lui la loro magia.

Leggere una storia non equivale a farsela raccontare, perché leggendola da solo il bambino può pensare che un estraneo – l’autore o il curatore del libro – racconti cose da non approvare.

Ma quando sono i suoi genitori o una persona fidata a raccontargli la storia, un bambino può essere sicuro che essi lo approvano quando nella sua fantasia si lascia cullare, incantare e coinvolgere dal racconto.

Torna, dunque, in scena la  voglia di sognare e lasciarsi incantare da quelle bellissime fiabe che per secoli  hanno  sedotto grandi e piccini.